martedì 20 marzo 2012

piano


Fa piano... non vedi quanto è placido il fiume? Presto saremo trasportati via, immergiti, rilascia le ultime energie trapassare nel liquido corso della fantasia e abbeverati dei tuoi pensieri, rileggili, annotali. Ascolta come scorrono. Io già non scorgo più il confine remoto che mi separa dalla contingenza. Imprimi dolcemente l'incipit su quel foglio bianco e perditi su strade finora inesplorate, fermati a contemplare l'irreale esse tracciata da bionde corolle, riempita di scarlatto fremito. Quanto vigore, quanta passione han fatto posto all'empio potere? Quanta ingiustizia, quanta sofferenza han creato i vili dorati legami? È tempo di riprendere la narrazione, impugnare penna e intingere le punte, scrivere a lettere di sangue il racconto giovanile, riportare alla mente le pagine più eroiche, spinger via l'impeto bestiale con lo scudo della poesia, della letteratura, della storia...
'Oh despota ingiusto,
amante del buio e nemico della vita,
hai riso dei gemiti di un popolo debole,
mentre la tua mano è imbrattata del suo sangue.
Vai profanando l'incanto della vita
E seminando le spine della sofferenza nel suo campo.

Piano! Non ti lasciare ingannare dalla primavera,
dal cielo sereno e dalla luce del mattino;
ché al di là dell'immenso orizzonte c'è il terrore delle tenebre,
lo squarcio dei tuoni e il furore dei venti.
Stai attento! Sotto le ceneri cova il fuoco
E chi semina spine raccoglie ferite.

Guarda là... Quante teste hai tagliato
e quanti fiori di speranza.
Hai riempito di sangue il cuore della terra
E le hai fatto bere lacrime fino a ubriacarla.
Sarai travolto da un torrente, un torrente di sangue,
e divorato dal fiume ribelle'.
Abu'l-Qasim Ash-Shabbi

Non è stato facile. Le pause e le incertezze han portato via tempo prezioso. La decisione impressa nella memoria infernale, la partenza dolorosa incisa a caldo, il momento di vita evidenziato con colore fluorescente, il distacco evoluto nel viaggio, l'intera esistenza fermata in una piega... è quello il segnale: chiaro e veloce, da là riprendere la narrazione, da quel punto risollevarsi, tendersi verso le braccia vigorose, afferrare le mani estatiche, gustare il vortice delle frasi amorose, sostare sulle labbra ardenti. Cosa aspetti? Nient'altro che quell'atto improvviso: rapimento e fuga, rivoluzione e rinascita, palpiti e gioco di cuori e menti all'assalto dell'ignobile tiranna. Può la propria terra suscitare tali sentimenti? Sì. Tieni vive le braci. Alimenta l'ansia di grandezza. Una vetusta forza serpeggia sotterranea a seminar discordia, a portar via fiducia, a impedire il libero fluire, ogni tanto riemerge, sbuca e interrompe la struttura della fiaba ormai iniziata. Eleviamo la visione, scopriamo lo straordinario lasciandolo sospeso sulle teste dei poveri mortali. Pazza. Forse. Può la follia porre rimedio alla disillusione operata dalla lucidità? Sì. Ma occorre attendere il finale.


Stava viaggiando dal passato al futuro, trasportata senza una meta sul tempo infinito del mare.
O non stava forse compiendo un viaggio interminabile dalla terra della costanza a quella dell’impermanenza?

Yukio Mishima 


11 commenti:

  1. sarà.. ma io non sono più convinta di questa primavera

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  2. ancora a pensare alle bambole ? hihihih (stasera ho la scemite:), cioè più del solito)

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  3. "Può la follia porre rimedio alla disillusione operata dalla lucidità? Sì. Ma occorre attendere il finale." Oltre ad essere una gran grafica sei stupenda filosofa ...

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    1. non dimenticare la prima sillaba della parola 'grafica' XXXD

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  4. No, questa "primavera" decisamente sta mostrando i suoi ultimi fuochi. E' così...
    Bello questo post - e intensi i versi di Abu'l-Qasim, ai quali si lega splendidamente, mi trascina come un fiume preso da amaro impeto.
    Qui mi sento particolarmente: " Cosa aspetti? Nient'altro che quell'atto improvviso: rapimento e fuga, rivoluzione e rinascita, palpiti e gioco di cuori e menti all'assalto dell'ignobile tiranna. Può la propria terra suscitare tali sentimenti? Sì. Tieni vive le braci." E soprattutto: "Può la follia...?"
    Sì, può, se la lucidità è quella che ci parla con monotona voce oligarchica, a spiegarci perché il nostro destino è tracciato nei numeri e negli appetiti delle tante Wall Street.

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  5. in effetti credo fermamente che solo le persone folli possano veramente rivoluzionare (cambiare letteralmente il corso degli eventi e capovolgere la situazione).. c'è stagno, puzza di marcio in ogni lucida decisione presa a tavolino. Ne costituiscono 'lucidi' esempi le condizioni di tutti i paesi cosiddetti in via di sviluppo (ma quanto, quando?) :(((

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  6. Io sono per la lucida follia, cioè per la lucidità della parte NON razionale del cervello... Non dimentichamo mai che chi usa solo la metà razionale potrà avere pure un QI altissimo, ma resterà sempre un menomato grave... (ma è altrettanto vero che la follia pura, vista da vicino, perde moltissima poesia...)

    (politicamente ed economicamente, il mondo è nelle mani dei suddetti menomati... e non hanno neppure il QI molto alto...)

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  7. Quoziente intellettivo a parte, desidererei la gente che capisse i problemi e le difficoltà della vita al potere-non potere. Sono stufa di vedermi rappresentata da macchine fabbrica soldi che non conosce nemmeno un decimo della vita comune.

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  8. Immenso, Abu'l-Qasim Ash-Shabbi, che, purtroppo, ho scoperto solo da poco!

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