domenica 16 settembre 2012

interplay



Ben poca cosa, ben poca cosa. Rare occasioni di conoscenza son riuscite a creare uno stretto legame di appartenenza affettiva e profonda identificazione empatica come l'ultima capitatami: una di quelle esperienze che hai fatto tanto per evitare e poi, quasi per caso, sicuramente per volontà altrui, ti sciolgono un nodo che sapevi di portare legato tra gola e nuca, ma che non avresti mai osato sperare che lo straniero sapesse cercare, trovare e districare. Il silenzio soffocato si sposta come un grumo indigeribile, si nutre e si incarna e poi esplode in un urlo amplificato e gracchio come solo attraverso un megafono potrebbe essere. Quel tramite è una sorpresa, un mezzo scovato, un sussurro agro, un consiglio dimenticato, sepolto sotto i cartoni dell'anima che l'anima non sposta non ordina perché non diventi chiaro e preciso il confine mai superato, da sempre evitato, accuratamente nascosto. Ma la linea del fuorigioco è ricomparsa, appena tratteggiata, ma è lì, e ci son finita di faccia, in bocca gesso, terra e sintetico, sputare fuori e rimettersi in gioco. Problema: dove attingere e quanto preservare. Due dubbi cristallizzati nella realtà in cui vivo e in essa talmente stratificati che non riuscirei a separarli nemmeno a picconate. Soluzione. Svestire i panni consueti e indossare la verità esistenziale libera dalle folle di maschere mistificanti e traditrici e dai conformismi facili e menzogneri. Non faccio altro che rivolgere fatwe deliranti ed elargire stoccate mordaci. Sembrano sortire nessun risultato, inconsistenti e deboli come la mia voglia di rintracciare l'ineluttabile ideale tragico e di ricucirlo in ennesima retorica illusione. Perenne insofferente che inchioda e schiaccia al muro le promesse non mantenute destinata a una esistenza scissa e incoerente, ma ribelle e combattuta, eternamente fuori luogo, vibrante ed estatica imperfezione, due entità che proseguono urtandosi, incrociandosi, scontrandosi, come uno sbuffo continuo e rumoroso, una danza impazzita improvvisata in mezzo alla moltitudine annoiata anonima fredda, impigliata nelle pieghe dell'indifferenza e chiusa nella pesante collezione dei simili, dei modelli. La strada è libera, han fatto effetto le partenze intelligenti e io mi incammino, o almeno così ricordo. Rimarrai sola. Lo sono già.

Non siamo che poveri peccatori, credo, e tutto ciò che abbiamo e tutto ciò che conosciamo e amiamo e ricordiamo è esposto alla polvere e alla ruggine.

J. Cheever 


foto Mira - Romeo and Juliet, William Shakespeare, By any other name theatre, University of East Anglia - Aia di Carlo Formigoni, settembre 2012

26 commenti:

  1. a volte meglio nemmeno farle le ferie, che poi quando si torna è anche peggio di quando si è partiti:(
    e così ti ho aggiornato di quanto accaduto in tua assenza: tra il niente e il peggio.
    qualcuno prova a reagire, ma per ora resta in minoranza e gli altri si stanno prendendo a mazzate per colpa di qualche buddha o ce la mena per il naso.
    comunque ben tornata:)


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  2. lo so, lo so, la penso anch'io così, come potresti ben immaginare.. il problema più grosso è che le ferie degli altri vengono a incontrare o scontrare le mie insoddisfazioni (e stavolta ho avuto una gran voglia che mi avessero infilato nelle loro valigie) :/
    Grazie, ben ritrovata!

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  3. Tutto esposto alla polvere e alla ruggine: terribilmente vero, di una verità a volte disperante ma a volte persino consolante...
    Bentornata carissima! :)

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  4. grazie Caro Zio, benritrovato * hai proprio ragione, sembra che quello strato di polvere e ruggine in realtà conservi, finché arrivano mani che sappiano maneggiare sia i ricordi che le vite intere

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  5. Ammetto di non aver colto molto bene il nesso, ma questa frase è significativa: " Problema: dove attingere e quanto preservare." Questa è la vita, la scelta delle migliori risorse che implica anche comprendere cosa è da portare con noi e cosa è da lasciare lungo il percorso... Solo l'esperienza ce lo può insegnare, almeno questo è quello che penso io...
    rispettosamente

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    1. Cerco anch'io il nesso tra i miei scritti e la realtà, da tre anni :) credo che ci sia, a volte, almeno tra i miei pensieri una traccia ci sarà. Spero, almeno, che sia tra 'quanto preservare'. Un abbraccio, rispettosissimo! ;)

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  6. Smania, insofferenza, fame di vita e di verità, dinamismo furioso e aggraziato come danza... Caos che è perfezione, dissoluzione che è integrità. Questa è una donna :)

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  7. Sono contento che sei tornata. Ora rileggo una ventina di volte, così magari ci capisco qualcosa.
    3)
    (cit.)

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    1. alla 17esima mi farò trovare all'incrocio, sperando che almeno uno dei due sappia dove andare! 666)

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  8. Bella musica su cui mi sono aggiornato!
    Bentornata!

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    1. grazie caro, lo adoro.. in tutto ciò che ha fatto e farà, il 'ragazzo' ha una storia lunghissima e, spero, ancora e ancora! ;)

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  9. Non salvarlo dalla tristezza, solitudine,/ non curarlo dalla tenerezza che lo insidia./ Dagli dolore, stringilo tra le tue mani,/ mordigli il cuore fino a che impari./ Non consolarlo, lascialo disteso/ sul suo letto come un fascio d'erba.
    (Jaime Sabines)

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  10. Ci sono conoscenze che avvengono davvero per caso, ma che ti cambiano la vita! Penso anch'io di raccontarne una molto presto...era il 1992, e da allora la mia vita non è stata più la stessa.
    Un forte abbraccio Milè, a presto

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    1. Uh, attendo! ;) * abbraccio anche a te

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    2. Attesa terminata :-) Il post è lunghetto, per cui non occorre che tu lo legga tutto...però ti volevo avvisare che sei citata all'inizio :-)

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  11. Per vivere bene bisogna avere il senso del kairos. E tu secondo me ce l'hai :-)

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    1. a volte ne soffro particolarmente.. vorrei essere meno, come dire, 'attenta'! :) Ne hai una buona dose anche tu! *

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  12. Ma... "rimarrai sola" nel senso che resterai na'sola a vita?

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  13. Risposte
    1. XXXXD non riesco a commentare dal Mac.. rispondo ora dal pc: 'l'una e l'altra'! :p

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  14. Quando leggo queste cose sul tuo blog, mi vado a documentare sulle cose che non conosco. E non è affatto banale. :)

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