Li vedo mentre camminano l'uno al fianco dell'altra. Sono due personaggini, eclettici e spietati s'abbeverano l'un all'altra, affamati di sé e del mondo e discutono delle loro visioni e della realtà che li circonda e che non li rappresenta, tutti presi da un'ansia che brucia e li divora, lontani anni luce dal materiale e vicini nell'ideale, nella dimensione immaginaria. 'Son solo parole, è ora di trovar lavoro'. Sì come no, mangiare, tasse, dormire, far l'amore, bere, sopravvivere. No, grazie. E giù ancora parole dilaganti, tormentati dialoghi, dilanianti chiacchiere, insulti e riflessioni, scherzi e discussioni appassionate su film, dischi e libri. Ironia e sete di conoscenza. Passi insicuri al limite di un baratro, perditempo incalliti loro due, lo sfiorano, lo rubano e lo stroncano, ci sprofondano e risalgono e s'offrono come bocche vuote e fameliche. 'Secondo me siamo morti e non lo sappiamo'. No, siamo vivi, noi.
La forza del colore: Roberto Capucci a Villa Pisani
57 minuti fa