domenica 6 gennaio 2013

tira e s'estende

Stava per l'appunto sciogliendosi il fazzoletto dal collo, e aprendosi il giustacuore, quando, a uno sguardo fuggevole sul cerchio formato dal popolo, scorse, a breve distanza da sé, fra due cavalieri che lo coprivano a metà coi loro corpi, l'uomo ben noto dalle piume bianche e azzurre. Con uno scarto improvviso, che sorprese la scorta che lo circondava, Kohlhaas gli andò proprio davanti, si sciolse dal petto la capsula, ne trasse il foglio, ruppe il sigillo e lo scorse: e, con gli occhi fissi sull'uomo dalle piume bianche e azzurre, che già cominciava a dar corso a dolci speranze, lo mise in bocca e lo inghiottì.




Il buco si allarga. Ora è largo quanto il palmo di una mano. Potrei infilarci la destra, girare l'indice intorno a qualche vena, tirando e mollando, e solleticare appena l'aorta così tanto per stimolare il flusso di vita e rendermi conto se pulsi ancora o si sia fermato. Potrei anche stringerlo nel pugno, farne una fascina, estrarla e dar fuoco, così arderebbe ancora un po' prima di spegnersi del tutto. Potresti prestarmi la tua e tutt'e due tirerebbero, slabbrerebbero, spalancherebbero cosicché chiunque, volendo, potrebbe farmi visita di quando in quando, ospite per poco, giusto il tempo di farsi spazio, dar l'acqua e arieggiare. E' inutile, vero?, che io ti fornisca le coordinate, sai già dove rintracciare l'ultimo lampo di genio, quanto forte devi contenerlo e in che misura rilasciarne profumo e macchia d'olio. Si disperderà, non avrà più storia. Intanto l'avrà condita quel che basta a render non vano il tentativo di coordinare passo ed espressione. Diventa un sensuale tango quel seguire la traccia sgorgata dal cuore degli avvenimenti; chissà il finale potrebbe essere un casquet rovinoso o una presa memorabile, figurativamente mobile su un tappeto a tratti ispido e infido. L'inciampo, sicuro, inevitabile, è uno screzio che induce la mente in un labirinto prepotente nel quale non c'è limite al peggio, ogni svolta improvvisa riserva una sgradita sorpresa, una fitta più acuta, sfrigola, si dimena, fuma, esplode... non mi salverà, ma trascinerò a fondo il senso dell'infinito e dell'incompleto. Lo scopo si fa vortice e viaggia verso di noi e da noi si distanzia, si fa sacrificio, ci da vittoria fugace: il fine.

l'uomo, che si assume il compito di individuare nell'arazzo il filo che tutto ordisce, si fa carico del mondo
Cormach McCarthy

passo iniziale tratto da Michael Kohlhass di Heinrich Von Kleist, vista a teatro, interpretata da Marco Baliani

14 commenti:

  1. fuor di metafora il problema che da politico si è fatto sanitario sta assumendo i connotati della pandemia.
    tra chi scende e chi sale alla fine precipitano sempre gli stessi.
    sai pensavo alle antiche civiltà che si sono estinte, e che l'unica razza che è sopravvissuta e sopravvive è paradossalmente quella che muore di fame.
    il quarto potere c'è anche chi l'ha messo sulla spilletta, ma credo che gli porterà male, vedremo.
    Oooh ooh ooh ooh ooooooooooooooh
    Ooo-ooo-oooo-ooooh

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  2. io sono immune... non perché non sia umana, ma perché, imparando a mie spese, starò lontana dalla categoria quanto più posso, finché, forse, chissà, ad ambire a quella 'carriera' sia gente NORMALE! quella che ha voglia non di aggrapparsi al primo appiglio, ma quella che ha bisogno di salire e se servirà metter sotto quelli, sì, che li schiaccino per bene. Se non muoiono non si procede.

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    1. mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i nostri "guru" di Josè Mujica e immagino una stampa e dei media che invece di vivisezionare i loro "capricci" parlassero di questi esempi che pure esistono anche nel nostro paese.
      hai ragione, il tasso di immunità e alto.
      si resta alla finestra come una giulietta che attende il suo romeo, ma per ora le "lusinghe" dei contendenti, almeno per quanto mi riguarda, cadono nella completa indifferenza e qui si rischia di restar zitelle, cara M!

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  3. lo penso anch'io e questa condizione di 'zitellaggine' è assai più orrida di quell'altra (a cui ho ambito da che son nata :))))

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  4. Avvoltoi in politica sono molti, tra Berlusconi e Monti non saprei quale sia il piùa avvoltoio. Monti, ha sfruttato il senso di colpa instillato dai media per far pagare la crisi a noi, i più poveracci ... ma che lo dico a fare a te? Già sai ... politica-poetica.

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  5. ...e forza italia, noi siamo tantissimi (etc.)

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  6. Vedo che non la stai prendendo bene. Eppure, torna per il bene degli italiani. Almeno, così ha detto.

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  7. Permettimi di rimanere a bocca aperta davanti a questo pezzo.

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  8. C'è gente che nemmeno se gli tocchi l'aorta ti accorgi che è viva

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