venerdì 30 novembre 2012

tempo al tempo

Siamo solo segni o sindromi di un qualche grande collasso, e le nostre morti non avranno più senso di quelle di una mosca estiva in una stanza vuota.



Li vedo mentre camminano l'uno al fianco dell'altra. Sono due personaggini, eclettici e spietati s'abbeverano l'un all'altra, affamati di sé e del mondo e discutono delle loro visioni e della realtà che li circonda e che non li rappresenta, tutti presi da un'ansia che brucia e li divora, lontani anni luce dal materiale e vicini nell'ideale, nella dimensione immaginaria. 'Son solo parole, è ora di trovar lavoro'. Sì come no, mangiare, tasse, dormire, far l'amore, bere, sopravvivere. No, grazie. E giù ancora parole dilaganti, tormentati dialoghi, dilanianti chiacchiere, insulti e riflessioni, scherzi e discussioni appassionate su film, dischi e libri. Ironia e sete di conoscenza. Passi insicuri al limite di un baratro, perditempo incalliti loro due, lo sfiorano, lo rubano e lo stroncano, ci sprofondano e risalgono e s'offrono come bocche vuote e fameliche. 'Secondo me siamo morti e non lo sappiamo'. No, siamo vivi, noi.

21 commenti:

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    1. Ma lo sai, ci arrivo dopo.
      Pensa che ho fatto bruciare la parmigiana di melanzane.

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    2. no, come ti sei permesso? cos'è il tuo piatto 'forte'? me lo cucinerai, spero... quando in quel di Ve... :) *

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    3. il mio piatto forte è un altro. L'ho sperimentato con la mia ragazza: orecchiette con broccolo annegato nel vino. Dirti che è un orgasmo è riduttivo. Credimi, come bontà è equiparabile soltanto alle nostre adorate cim d' rep!

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  2. come ti capisco! pensa che io che ho perso tutto, quasi tutto (ma il più è fatto) e potrei tranquillamente godermi il nulla avendo ormai raggiunto un ragguardevole tasso di benessere a prescindere, patisco ancora.
    per spiegarmi userò un'anticipazione del post di domani:
    "a proposito delle elezioni e del consenso o meno, mi viene in mente quel che si dice alle donne che han paura a denunciare i loro mariti o compagni violenti e quel che rispondono e mi sembra sia molto simile al rapporto tra elettori e candidati.
    ci dicono che ci amano e che cambieranno e noi ci crediamo."

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    1. azz, bella considerazione a paragone, mi piace tanto! cioè diciamo così... :/

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  3. Mi piacerebbe vivere solo il "tempo delle occasioni".

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  4. E invece non scherzi mica, quanto a creatività!

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  5. Facciamocela prima o poi una passeggiata così...

    Sfida: fare un lavoro che NON mi piaccia. Vediamo se ci riesci.

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    1. credo sia impossibile, non per nulla, ciò che piace a te, piace a me... ma ci posso provare! *

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    2. Credo infatti che non rappresentiamo grande cosa, ma senza saperlo siamo parti essenziali di questo 'grande collasso', e che niente è per caso. Forse la nostra concezione stessa di 'Dio' è troppo piccola, troppo modesta, concepita in funzione del nostro piccolo mondo, come questa mosca relativamente alla realtà, l'immensità della creazione di cui non conosciamo ancora che davvero poco.

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    3. io non ho nessuna concezione (proprio oggi poi, meno che mai). HO vissuto anni a credere di crederci, tutti spesi male, avrei potuto far milioni di altre meravigliose cose, crearne e disfarne...

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  6. E' che a volte, vivi, non ci si sente per nulla :-/

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    1. Spero che il riferimento alla casa che non dovevi leggere (sul mio blog) non sia collegato con la casa dell'immagine :-/

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  7. Che voglia che ho di entrare in questo albergo ... è per l'amico Hank, che avevi capito? ;)

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