mercoledì 27 febbraio 2013

io come lui..



Letto tanti anni fa, riletto tanti anni fa. Son pigra quando si tratta di andar a riprendere un libro. Sinceramente, come per un film, non affronterei volentieri la visione due volte, se l'ho gradito perché ancora vivo è il ricordo, se l'ho ignorato perché mai ritentare? Lo ammetto, sono schizzinosa. Non lascio che mi impongano nulla. Potrei far finta di cambiare idea, ma pochi minuti prima d'aprire la portiera dell'auto confesso: 'Non ho voglia'. La studio l'espressione, pretendo che sia perfettamente convincente. Come il protagonista spesso cado vittima di attacchi di panico. Un attimo prima glaciale, l'attimo dopo sciolta dalla disperazione più vuota. Come lui inavvicinabile, in preda alle allucinazioni, apatica, esagitata, sola. I miei tratti sono l'espressione vivente del dubbio, delle domande continuamente poste, raramente risposte. Non è un vezzo il mio desiderio innato di sapere, di conoscere, di ricalcare le incrinature e di riempirle, sempre che ci riesca, con calce nuova, fresca, e lasciarle lì, accantonarle, in pace, riporle con cura sul ripiano più alto, quello che non si spolvera e si dimentica. Qualcun altro si accorgerà della sua esistenza, si arrampicherà fino a raggiungerle e le sfoglierà le mie cose, le mie note, frammentate, dolci, folli. Avranno un senso le storie degli altri, daranno la vita ad altri sogni, fioriranno come fanno quei colori sgargianti in un campo deserto, si risveglieranno come i bimbi orfani di mamme squassate da un'esplosione, rinasceranno le speranze dalla nebbia fitta dell'incertezza e della violenza cieca degli uomini bestia... intanto lo rivedo: era spuntato un albero in mezzo a tanto falso cambiamento, su tanta epocale inutile illusione.

 

4 commenti:

  1. le epoche si stanno accorciando troppo ?

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  2. Sei un'artista visiva e verbale. Non ce n'è dubbio. Non è sempre facile (per le anima semplici come me) capire ciò che vuoi esprimere ma certi direbbero che non importa, non è essenziale. Sono meno sicuro.
    Oscar Wilde disait che 'ogni ritratto dipinto con la sensibilità è un ritratto dell'artista, non il modello.'  Ma i tuoi ritratti, per lo più autoritratti sembrano tanto ambigui ed enigmatici quanto i testi che scrivi..
    Questo deve essere piuttosto un complimento, ammettendo che tal è il tuo obiettivo.  
    (Che si scusano gli errori).
    Buona domenica!

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  3. @Giardi: direi proprio di sì, non mi bastano più

    @Mirino: e anche quello non mi basta più, sto per virare definitivamente verso l'arte immaginativa… quella che immagino solo di realizzare :/

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    1. In ogni caso sappiamo che quando si è sempre soddisfatto, ed anche troppo facilmente, sarebbe meglio cambiare la vocazione. L'essenziale comunque è essere soddisfatto al momento che l'opera è terminata. Più tardi abbiamo allora il dovere di guardarlo con un occhio più critico.

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