martedì 3 maggio 2011

la prima


Questa pagina è suscettibile di ricollocamento, di ricapitolamento, di ristampa. Il mio è un impulso dal quale non posso prescindere, il cuore del mio universo. Batto sui tasti superficiali del mio essere e quel che risulta, sempre, è un istante, un'astrazione, un'avventura che si dissolve non appena rimane impresso come carattere, per mezzo di font, poco allineata, per nulla incorniciata.
Riusciresti a trovare un legno che possa trattenerla?
Non c'è un luogo ove possa provare un albero che mi ceda volentieri la sua anima e la sua corteccia per farne contorno al mio scrivere.
Non vi è un luogo dove possa reperire la risoluzione ai miei problemi, una fine ai miei pensieri, una eco ai miei urli.
Non trovo una terra indefinitamente perfettibile nella quale piantare ogni dolore e ogni gioia.
Sono attuale, o sono essenza irreparabilmente disgiunta da me reale e me sogno?
Lei, la mia pagina, si sottrae allo sguardo indagatore. Si rifugia nell'antro buio e lì mi chiama e mi nomina sua intima complice: Non dir nulla, non rivelar dove io sia, pena il tuo straziante dissolversi alla luce del sole!
Oh, non c'è pericolo che in me s'insinui l'equivoco del generale errore: io mi allungherò, raccoglierò e ti porrò, la magica virtù, il sentimento non manipolabile, al di fuori di ogni sospetto, l'intuizione di un attimo che si fa eternità, particolare dosato o elargito a piene mani: assaporalo e sputa il seme che possa persuadere la terra a moltiplicarlo e a diffonderlo.

Da quel momento in poi, l'operazione poetica sarà condotta alla luce del sole. Si rinuncerà a mettere sotto accusa certi uomini, che tenderanno a diventare tutti gli uomini, per via delle manipolazioni a lungo sospette agli altri, e per tanto tempo equivoche perfino per loro, alle quali essi si dedicano per trattenere l'eternità nell'attimo, per fondere il generale con il particolare.

Pagina riempiti e svuotati, fatti verità e sfavilla davanti alla buia credulità, rivelati e percorri, insieme a me, il tappeto rosso della rassegna geniale, tu trama e io regista. Rubo la scena un solo istante, solo per una breve dichiarazione: scossa anch'io dall'indipendenza del foglio, rivelo che nulla ho potuto contro il suo tentativo di rivolta… l'ho lasciato fare e ad onor del vero non avrei mai voluto opporgli resistenza. Indice e ringraziamenti.

frame da 'Close up' di Abbas Kiarostami
passo tratto da 'I vasi comunicanti' di André Breton

30 commenti:

  1. buona la prima!
    ma se c'è una seconda anche meglio;)
    oggi sono abbattuta ma ancora capace di entusiasmarmi per una pagina stagliata oltre le bassezze dei neuroni addomesticati e servi dei poteri effimeri dell'ignoranza sconcia vigliacca e assassina delle masse cerebrali naufraghe e schernite dalle greggi di adepti/e decerebrati/e.
    meglio che sto zitta che oggi marca male.

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  2. @Teti900: ciò che mi risolleva è sempre il processo di elevazione comune alle arti: la poesia, il cinema la letteratura e la musica. E immagino che coloro che non ne usufruiscono siano proprio quelli che degradano alo stadio animale quello che in questi giorni ci assilla e ci umilia, te, io e tutti quelli che hanno provato orrore…
    In questo periodo però, invero, cerco anche di calzare i panni di coloro che hanno dovuto sopportare regimi totalitari… penso per esempio ai partigiani che misero testa in giù Mussolini all'indomani della sua cattura (se non ricordo male o pochi giorni dopo). Chi avrebbe potuto persuadere del contrario coloro che gioirono dopo anni di sofferenza immane? Certo, poi mi dico, oggi dovrebbe essere leggermente diverso. Oggi con tutti i mezzi di comunicazione utili a conoscere, evitare, sostenere le democrazie, come mai, come mai accade ancora che simili personaggi, portatori di arcaismi fuori luogo e cronologicamente inconcepibile, abbiano la meglio sulla civiltà e sul progresso? E come mai l'unico metodo che viene applicato è l'applicazione di un regime di terrore e per porvi fine altra violenza, altra sofferenza? argomento vasto, vastissimo… marca male sì

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  3. ha detto bene Camilleri da Fazio l'altra sera, spetta ai giovani il nuovo risorgimento, e mi rammarico perchè quando sarà il momento sarò ancora più decrepita di adesso e non potrò dare che un minimo contributo (ammesso che io ci sia ancora perchè se tanto mi da tanto ce ne vorrà ancora del tempo).
    infatti cerco di star fuori dalle polemiche del contingente per non ledere od ostacolare con il mio decadentismo la nascita di forme di pensiero che so albergare tra i giovani a cui auguro di trovare al più presto lo spirito e le azioni per reagire e pazienza se quelli meno avveduti e ispirati dovranno perire dato che se esistesse una giustizia divina non avrebbero neanche dovuto nascere.

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  4. @Teti900: un pezzettino lo vorrei vedere… un sottile spiraglio! Credo di poterlo meritare! ;) quel generale che si fonde col particolare… quella luce che esplode e investe… che illumina, ci lega, ci trascina via dal nostro retaggio di tenebre! René Char, questo poeta dell'utopia, m'è entrato dentro, non riesco più a mandarlo via… se pur volessi!

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  5. consiglio la lettura di chomsky (qualunque cosa va bene) a curare l'assillo del punto centrale e a spostare lo sguardo là dove tu non ci sei

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  6. o i sermoni, così laici, così laici di rowan williams

    "What was it like for those first few hours after the empty tomb had been found, after Mary Magdalene had delivered her breathless message? It must have been a period of alarming uncertainty, half hope, half terror; which of us would really rejoice at the prospect of a miracle that would make us rethink most of what we had taken for granted? But into that chaos steps a figure before whose face ‘the questions fade away’ – the words with which C.S. Lewis finishes his greatest book, Till We Have Faces. And joy arrives, irresistibly. The world is even more dangerous and strange than before, the future is now quite unimaginable; but there is nothing that can alter the sheer effect of that presence."

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  7. @Ecudielle: sì Chomsky fa parte della consultazione periodica per motivi professionali e non.
    Bello il frammento di sospensione che m'hai postato. Effettivamente è il romanzo che preferisco di C.S.Lewis.
    I sermoni di Williams? mhhhh… io odio i sermoni :/ se fosse privo di tipica voce sacerdotale farei uno sforzo, non l'ho mai sentito parlare

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  8. Fantasia esistenziale, al tempo surrealista, geniale e fortemente coinvolgente!

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  9. Il fra-che?
    I sermoni si possono leggere. O far leggere dalla tua voce preferita.

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  10. @AdrianoMaini: sopravvivenziale… conio! :)

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  11. @Ecudielle: li farò leggere idealmente a Zanotelli ;)

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  12. scusa l'O.T., carissima, ma per fulminea associazione a delinquere di idee mi è tornato in mente il gustoso "petrolizer" dell'amico conosciuto come "Il Socio"... mi par di ricordare che sia delle tue parti: lo conosci? C'è speranza che ci ripensi e riapra il blog?

    Nel frattempo, ti abbraccio fin quasi a stritolarti... ;-)

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  13. non trovo una terra indefinitamente perfettibile nella quale piantare ogni dolore e ogni gioia: ma perché, c'è?

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  14. @ZioScriba: no, avevo contatti su F.B. ma dato che non sono tutti i giorni su piattaforma m'accorgo ora che non c'è più…

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  15. @TuristadiMestiere: dovrebbe essere la propria… in questo momento preferirei l'acqua a dir la verità, mi sento molto molto liquida…

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  16. Forse la scrittura è una compensazione al fatto che non si è felici.

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  17. @Alberto: può darsi, ma scrivendo e leggendo ho l'impressione e la speranza di fissare e di far crescere qualcosa di importante, almeno per me :)

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  18. @Ettore: dici? sociale aggiungerei :/ tra la naturale ansia di migrazione dello spirito e la necessità di piantare il seme, tra la verità del racconto e il desiderio del sogno

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  19. Lei, la mia pagina, si sottrae allo sguardo indagatore...

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  20. @Fulvio: e fa bene... sarei capace di scriverci diecimila postille e note a margine!

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  21. Diamine, questo post era sparito! Tuttavia non mi viene un commento sensato

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  22. @FulvioStrano: =;)
    @InneresAuge: si sottrae l'intero post? 666) *

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  23. opporsi mai, perchè anche gli opporsi si attraggono ...

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  24. :)))) mi piacciono gli opporsi! son gli stasi che mi infastidiscono

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  25. Esatto petrolio, anche per me scrivere - sia pure cose banali come faccio io - e leggere è certezza di far crescere qualcosa di molto importante per se stessi.

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  26. D'accordissimo! ;) ho paura che m'invada totalmente, però è una pianta carnivora! incontrollabile!

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