Sono io? Dimmi… son stanca! Che aspetti? Vado. Questo non è il luogo dove vorrei girare un musical, né dove il cabaret salirebbe su quel palco malconcio a cantilenare una bella presa in giro. Sei all'apice? Direi… emerge già la punta dei piedi, è stato un continuo saliscendi, tra pochi giorni sarò in rotta di collisione. Repentino e circolare il moto della meteora che mi sorpasserà su sentieri incolti, mi avrà consumata, dopo avermi appuntito la suola a tasselli dei miei scarpetti da trekking, e io arpionerò le zolle per riportarmene a casa non poche tracce… polvere, carta, cemento. Ma non c'è erba? In mezzo, sì. La brucano e la smuovono con le corna a rami, la zappettano con le unghie affilate, la annusano con i denti voraci, la insinuano con le ali possenti, in picchiata sui miei occhi e dentro le mie fonti. Non dimenticare il binocolo. Vedo. È il trionfo dell'immaginazione sulla banalità delle provocazioni intellettuali, aliene e sconvenienti. Seduzione alla quale non rinuncio. Parto a bordo di impulsi sonori, interrompo la routine produttiva, e ricollego i fili di una serialità artigianale, mai abbandonata. Visita. Porto in dono il pensiero e le mani. È una sfida con seguito. Annodo e sciolgo il bianco fazzoletto dell'amicizia per lasciar cadere e crescere i semi dello stimolo e della creatività, lontano da tentazioni autoreferenziali di celebrità mediatica. Riposati. Declino in maniera inedita l'impegno e la fotografia. Agli abituali scatti di vita mescolerò grottesche sequenze intime, soppianterò il brusco nero con l'ammiccante kimono oro, sotto, in schianto fragoroso, la cangiante seta avvolgerà sogni e disperderà i nervosismi… involucro e sostanza. Non prenderti sul serio. Io non balbetto piagnucolii, non ho mai elemosinato la carezza dopo lo schiaffo, l'ho sempre seppellito sotto il paradosso. Ugola forte la mia… folle e marziale. Una risata ci seppellirà… Non ero io a ridere, ritornello una caricatura, il condensato di tragico e comico addio: il tuono di rinoceronti in fuga, elefanti e tigri pacchiane… questa città non è abbastanza grande per entrambi, ma non sarò io colui che se ne andrà.
Zampillerò lontano da oggi
ho sognato la bellezza di un viaggio,
e la forza e il coraggio di un rapace
e ho fatto un volo, dal piano più alto
guardo giù, com'è diversa la traccia del mondo.
Non aver paura per l'atterraggio, hai messo il santino nel blog...
RispondiEliminaCi sarò io, la SANTA CAZZARA, a prenderti tra le mie stimmate..
le vedrò dall'alto talmente saranno 'lunghe'… :P :****
RispondiEliminami unisco volentieri al tuono dei rinoceronti in fuga, anche se, facendo parte dei pochi non (più) rinoceronti mi sa che non ne (Ion)esco né intero né vivo... :D
RispondiEliminae scusa se sono in vena di vuote facezie, il tuo pezzo meritava qualcosa di meglio...
vuote facezie, vuote (?) facezie, ho bisogno! vedrò tanta di quella serietà e tragicità che ho sinceramente bisogno delle tue, delle vostre tenere e sottili facezie (?) … :))))
RispondiEliminale tue trivellazioni troveranno il petrolio?
RispondiEliminapetrolio sempre! :)
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