giovedì 5 agosto 2010

diario di una pazza

Io prima che venisse affisso quel manifesto sarei stata considerata un'alienata, una poveretta in preda al delirio… una di cui aver paura, diversa e disobbediente ai canoni della ragione e delle regole sociali. Dai loro récit de rêve invece posso considerarmi un'eroina dell'inconscio che precorre, che sogna ad occhi aperti e che ne parla ad altri, ipotetici o reali lettori, resi partecipi della mia follia. Sono o non sono una LUNAtica? Vivo e percepisco la mia scissione in due parti nemmeno tanto egualmente sviluppate e vive, doppiezza tormentata e tormentosa e perciò scrivo, annoto, quelle memorie e quei pensieri che mi permettano di trovare il punto di rottura che mi separa dalla vita normale. Qualcuno l'ha chiamato perturbante quel confine tra fantasia e realtà, labile e simbolico e nevrotico; io lo chiamo su reale, è per me molto più ampio del reale, più onnipotente il pensiero del materiale. Cosa vuoi comprendere dei miei racconti? È finzione, dici tu, e non può essere esaminato in base ai canoni della realtà esterna. Sì? E allora perché son così turbata da quello che accade ai personaggi, agli avvenimenti, alla fiaba? Perché mi sento inserita nel fantastico da me creato, personaggio insieme agli altri? La creatività è un metodo per comprendere se stessi, è una valvola di sfogo alla tensione, è la scrittura e la scultura di un dolore, è il pieno dei nostri vuoti. Sì? E allora com'è che sento sempre così suicidata la mia esistenza, così gravosa la mia permanenza, così insostenibile questo interrogativo…

Andate,
mettete
qualcosa
per farla
finire,
magari…
magari
morire.
Madonna!
Gesù!
Non più!
Non più.
Mia povera
Fontana,
col male,
che hai,
finisci
vedrai,
che uccidi
me pure.
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch…

Tutti coloro che scrivono sono un po' matti. Il punto è rendere interessante questa follia.


24 commenti:

  1. E tu in questo sei maestra! Tra l'altro la poesiola finale sembra un parto di Grace. Per la prima volta avrei avuto dubbi sulla provenienza delle parole.
    Scrittori! Volemose bene... Damose da fa!

    RispondiElimina
  2. Petrol, non ci sono parole. Yin mi fa stamani: "Hai letto il post di Petrolio?" e io: "No". "Leggilo è bellissimo".
    Cazzo. Ma non credevo bello a questo punto. Ci sono delle illuminazioni magiche, che non ripeto per non sciuparle.
    Magia pure dal brano di Brad Mehldau ( che è stato in concerto a Firenze qualche giorno fa ). Quegli accordi stonati sono assolutamente ( im )perfetti.
    Eccezionale, Pet. Eccezionale.

    RispondiElimina
  3. la scrittura è scultura di un dolore... ma anche di gioie, passioni... di quello che si vorrebbe essere e poi si è, la creatività è un assemblaggio di reminiscenze, cose note al conscio e all'inconscio che già risiedono, e chi scrive ha un qualcosa in più per farle emergere.

    musica bellissima

    RispondiElimina
  4. è bello essere lunatici, e lo sono anche io abbastanza spesso. mischiare fantasia e realtà ti porta spesso ad accantonare tanti momenti che altrimenti passerebbero in modo molto pesante.
    sai, pensavo a una cosa carina...che sia guccini sia de andrè hanno nella loro discografia una canzone che si chiama "un/il matto"!

    RispondiElimina
  5. @ Boccalarga: ehhhhh! mi fai sentire più vecchia di quanto in realtà sia! :P
    la poesia "gracesca" è di Aldo Palazzeschi: La fontana malata… ;)

    RispondiElimina
  6. @ Squilibrato: sì, condividi lo squilibrio con tanti! Vuoi il primato? :)))

    RispondiElimina
  7. @ Eroticieretici: Ci son tante parole, tu e Yin ne usate di altrettanto significative… Mehldau secondo me è il jazzista moderno in assoluto! ;)

    RispondiElimina
  8. @ Dick: lo scrittore ha un grande potere e Boccalarga ha ragione, usiamolo bene, per noi, e per tutti! ;)

    RispondiElimina
  9. @ Nico: bellissime entrambe… ;) due pazzi che avevano tante parole per esprimere il mondo nel cuore … e che parole!

    RispondiElimina
  10. Posso? Ma sì dai, te le posto! Quelle di Faber originali sembrano coperte da copyright da parte della Sony (nemmeno più su YouTube si può guardare!!!), per cui ci metto una cover delle più riuscite.

    Francesco Guccini - Il matto

    Fabrizio De André - Un matto (cover)

    RispondiElimina
  11. Continuiamo a renderla interessante!!!

    RispondiElimina
  12. ........la scrittura è un secchio di sangue che cola da un assito sbrecciato, dal buco di una membrana di bitume e polimeri. E' l’ignoto svelato che mormora e bisbiglia e chiede ascolto assoluto. Ma è anche lo straccio che assorbe e trattiene tonnellate di atomi, detti pensieri. Così, nascondiamo piccoli semi dorati nelle parole di pietra, simbolizziamo desideri e inibizioni cercando (come un devastante remare nel mare in tempesta) demoni o angeli pietosi che disvelino le nostre ruote di pavone, le inani inadeguatezze agli standards comuni.
    Che giocherellino con le pietre, come un gingillo innocente di bimbi, frantumandole, per farne sabbia che danza nel vento. Resteremo sempre piccoli pesci marini contro fondali di perle grezze, contro (o verso) amore e furore.
    C'è chi nasce per amare, chi per essere amato. Qualcuno ha poi la fortuna di essere predestinato ad entrambe le cose, contemporaneamente. E' bene che tu lo sappia, mia cara, nessuna scrittura ci protegge dagli incubi. Ma ogni scrittura può essere una fede nuziale. O una carezza, sul cuore fragile.........

    RispondiElimina
  13. @ Nico: grazie del regalo! quelle originali le ho, non preoccuparti.

    RispondiElimina
  14. @ Ernest: non ci fermiamo mica… sbavagliati, mai sbaragliati!

    RispondiElimina
  15. @ Chica: sì, son d'accordo. In effetti era uno sfogo, un compenetrare il dubbio, sapendo già che al di là della fitta trama si possa riprendere il filo, quello lasciato in un altra epoca, quello dimenticato in un'altra dimensione dalla mano stanca di ricamare… son troppo indipendente, non riuscirò a sopportare una fede al dito. Son preda di metamorfosi: oggi disegno, domani scrivo, ieri cantavo… schiaffi, pizzicotti e carezze contemporaneamente sul cuore in eterno viaggio senza etichetta "fragile" e non per questo meno in pericolo di scheggiatura. :) a presto

    RispondiElimina
  16. è BELLO (E GIUSTO) essere versatili....arricchisce te e chi ti sta intorno..:D

    RispondiElimina
  17. :))) più che versatile direi appunto: PAZZA! ;)

    RispondiElimina
  18. Ciao Pet,
    io penso che la creatività sia "bombardare" il mondo di se stessi, anzichè subirne passivamente stimoli e informazioni. E la nostra follia è commisurata all'incapacità del qualcuno che ci giudica di accoglierci, di lasciarsi permeare da noi e dalla nostra comunicatività

    RispondiElimina
  19. anch'io sono molto versatile......appunto......:DDDD

    RispondiElimina
  20. @ Alekermit: più esplosiva di così… erutto scritti, pensieri e sogni, tanti che dovrei assumere qualcuno per metter ordine, per richiamarli ogni tanto, vanno così lontano, e poi ritornano indietro come boomerang… i permeati stanno cominciando ad acquistare cerate! :))))

    RispondiElimina
  21. Petrolio non saprei trovare parole migliori, sicuramente mai interessanti come le tue.

    Sei fantastica

    RispondiElimina