venerdì 23 aprile 2010

il diavolo sulla collina

Perché c’è un rapporto tra i corpi nudi, la luna e la terra?

È sempre la stessa storia… che legga pagine che sento mie in quel momento, che ascolti un brano che mi entra prepotente dentro e fa di me quello che vuole, che veda un dipinto che mi lascia a bocca aperta e mi attraversa come una medievale lancia da parte a parte, e me ne vado in giro così, persa e ritrovata, vuota e colma, inutile e necessaria.
È una collina, quella su cui sono ritornata da due anni, ancora selvaggia come quella di Oreste e Pierotto e Cesare, in mezzo a tanti, in compagnia di nessuno, oltre c'è la città e la razionalità… qui c'è passionalità e carnalità e pulsione animale. Io chi sono dei due? Mi ha riportata qui un senso di appartenenza alla terra, un affetto parentale, un amore? No, ero solo stanca e disperata e torbida e vengo a infestare, a sfiorare con tocco forte questi muri, a insudiciare queste pareti troppo bianche, a imbrattare queste stradine troppo pulite, a metter fuoco alle polveri per far esplodere i sensi addormentati, tanto che non ci si ricorda più… passione carnale e tentazione ecco cosa mi lega a questi luoghi.
Sarete leggermente disorientati, lo so, ma sarà graduale, non ve ne accorgerete nemmeno, non sarà un salto improvviso e strappante. Thanatos ha scommesso con Eros, eros sognante e fantastico, in attesa di un evento straordinario che metta fine alla placida noia di giornate sempre uguali lo ha invocato, e thanatos in agguato ha subito risposto. La posta in gioco è il vostro campanile, il simbolo della vittoria di Giorgio sul drago; la tela sarà bruciata su pubblica piazza e il rogo sarà preceduto da dono a me, circe affamata e incantatrice mai esausta, di tutti gli scritti e i risvegli, i versi e le illusioni, le voci e le albe, in cambio: orrore e meraviglia.

Some one has died
long time ago –
some one who tried
but didn’t know.

(dal 1995 - Loco Aprile)

3 commenti:

  1. eppure le stradine della nostra infanzia (o innocenza) io le ricordo assai più pulite di adesso e mi guardo intorno, mi interrogo sempre ma non riesco mai trovare una vera soluzione fra memoria ed esperienza, e corpo e mente. e forse non sta nemmeno a noi rispondere, perchè in fondo siamo creature vive anche noi. e vivere dobbiamo.

    i gatti lo sapranno.

    RispondiElimina
  2. c' un "anche noi" di troppo in effetti, ma il pensiero è chiaro spero. :)

    RispondiElimina
  3. Sarà stato anche quello che hanno pensato i nostri fratelli maggiori, e i genitori, e i nonni, quelli più originali, e fuor dal comune? so cosa vuoi dire… non si vuol tenere represso il desiderio di cambiare, ma si incorre spesso nella burocratica trafila e si vive (o si sopravvive) tanto basta una passata di calce "viva" appunto!

    RispondiElimina