giovedì 29 aprile 2010

in tempi non sospetti



Dovrebbe implorare la grazia dell’oblio. La medicina per vivere non è il ricordo, ma la dimenticanza. E più di tutto si devono dimenticare i momenti felici. Non è un tradimento, ma l’inizio della rinascita.
(Melania G. Mazzucco, La lunga attesa dell’angelo)

Non è pronta. Le parole dimenticate le scivolano addosso in silenzio, mentre una sferzata di pioggia le sbatte in faccia l'evidenza e le fa riaffiorare. Sensazione di nausea, terreno malfermo, precipizio che attrae, un inverno lungo dentro il cuore, le pulsazioni interrotte all'improvviso, la faccia stanca e priva di espressione riflessa in quello specchio incrinato. Sta iniziando… sì, si evolve un pensiero in fuga, si libera l'ingresso all'ignoto, si conosce già senza sapere precisamente cos'è, la sfugge e la perseguita, un flusso continuo e un baluginare improvviso nel buio della mente.
"Non sono fatta per la circolarità" ripete in continuazione a se stessa. Questo eterno ricominciare la sfianca, le stesse frasi da dire, ripercorrere e ricostruire per poi distruggere e poi ricominciare. Stanchezza che la veste e la stringe non lasciandole nessuna pausa, nessuna possibilità di riprendere fiato, ogni giorno, come dal primo che non sarà mai l'ultimo… alors vraiment avec le temps on n'aime plus…

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