mercoledì 14 luglio 2010

ammazzateci tutti

Non è la semplice fuga dei cervelli giovani che nelle proprie terre di origine non trovano lavoro. NO. È la ritirata delle coscienze civili. È la partenza degli imprenditori che non vogliono sottomettersi alla forza delle associazioni mafiose. È il cedimento degli onesti di fronte a una scelta durissima, al pagamento di un riscatto troppo alto: muori, paghi, chini la testa o vai via. È il trasloco continuo del coraggio dei giusti di fronte alla scelleratezza dei delinquenti!
E non crediate, a torto, che il morbo attacchi solo il sud. Le organizzazioni criminali del sud Italia ('ndrangheta, mafia e camorra) sono infiltrate solidamente nella realtà sociale ed economica della cosiddetta Padania. Nessuna differenza tra nord e sud: stesse dinamiche, stessi interessi e stessa modalità di influenza, strategie e sviluppo delle losche attività su scala ampia - come afferma Fabio Abati giornalista e autore di Polo Nord, La terra dei padrini del sud. Dietro i piccoli personaggi incrostati nella propria ignoranza e povertà intellettuale ci sono i grandi che sanno fare affari e hanno le conoscenze giuste ai livelli più alti per ottenere appalti importanti nell'ambito dell'edilizia e poter prosperare nel riciclaggio del danaro sporco attraverso attività apparentemente lecite. E così muoiono le imprese edili pure, le attività legate al turismo non decollano mai, la Calabria si spopola di gente limpida e rimane la patria del malaffare.
In mezzo, in strada, ancora lì, ci sono loro di e adesso Ammazzateci tutti, nata all'indomani dell'uccisione di Francesco Fortugno, consigliere regionale per il PD e altri movimenti che hanno come obiettivo primario quello di mostrare cos'è la mafia, far scattare l'indignazione e contagiare tutti con il senso di giustizia.
La loro è una finestra sempre aperta sulle problematiche comuni a chi combatte l'illegalità e la sopraffazione con la democrazia. È uno spazio di riflessione, di confronto, di indagine, un forum, un sito, una voce solidale e che chiede la solidarietà e il contributo di quanti più coetanei e tutti i giovani contro tutte le mafie. Loro hanno paura, ed è questo il primo passo, riconoscere di averne, ma non mollano, escono dal clima asfittico e rassegnato e seppure prima in silenzio, poi con più forza, lanciano un urlo ed una sfida, un monito che serva a risvegliare, a scuotere, a riscattare tutti i calabresi di buona volontà che hanno finalmente la possibilità di schierarsi contro la 'ndrangheta che attacca come un morbo quelle meravigliose terre.
Dobbiamo far muovere qualcosa, questa è un'occasione quasi storica per questo territorio e noi non possiamo farcela scappare. Vogliamo puntare sui giovani perché funzionino come una leva che sollevi dalla schiacciante paura che li sovrasta gli operai delle imprese edili, i commercianti e gli imprenditori che non hanno parlato. Scritto, piegato e lasciato a futura memoria, i miei complimenti e i miei più sinceri auguri, ragazzi, bel pizzino il vostro!

14 commenti:

  1. comprare e ammazzare, questo è lo stile della violenza...

    (non te l'avevo ancora detto, ma la foto iniziale è fantastica !)

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  2. E' una bella iniziativa. Speriamo che smuova molte più coscienze di quanto si possa immaginare.

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  3. @ Giardi: sì, c'è chi ha un prezzo minimo e chi ne ha uno altissimo, i pochi che non hanno il cartellino addosso son da ammazzare… :(
    La linguacciuta scostumata ringrazia! :)

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  4. @ Juliet: sì spero anch'io. Hanno coraggio da vendere, spero che sempre più gente calabrese limpida li aiuti! ;)

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  5. nulla da aggiungere, daccordissimo con te.

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  6. ;) Dick, mi precipito da te, ho visto ciò che hai pubblicato! :)

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  7. sì è un'occasione da non perdere, ho un sacco di colleghi reggini, mi ci trovo benissimo per fortuna perchè sono "spesso" a Reggio, si meritano il meglio senza ombra di dubbio

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  8. anch'io ho parecchi amici, e son persone che meritano di esser lasciati 'in pace'… ciò a testimoniare, se ce ne fosse bisogno, che usare certi termini e parlare di determinati argomenti non significa mettere tutta una regione o una parte del paese sullo stesso piano… ma queste son riflessioni ardite e spontanee di qualcuno che crede nella libertà e nella giustizia in ogni dove anche se c'è qualcun altro (Moratti L.) che dice che la 'ndrangheta, la mafia, la camorra non esistano… ignoranza e indifferenza che son alla base della proliferazione di certe sporche pratiche… :(

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  9. Mi è venuto in mentre un incontro, nel marzo di un anno fa, dalle mie parti. Si parlava di mafia ed expo. Brillavano, per assenza, coloro che oggi su stupiscono: chissà perché?

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  10. che almeno brillassero per intelligenza e sagacia… sembrano delle talpe che vengon fuori nei momenti più inopportuni a dire: non esiste! e poi giù ancora sotto terra, chissà a far che… ci rispondiamo da soli, sandalialsole (bellissimo nome)!

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  11. calabra capatosta, legata da un rapporto di odio-amore con la mia terra, presente.
    parlavo giusto l'altro giorno con un mio conterraneo, bellissimo esempio di calabrese onesto, pulito, di quelli che è un piacere incontrare e che ti fa sentire un po' meno sola.
    di solitudine per l'appunto si parlava.
    di come cioè le persone che quanto meno ci provano a muovere qualcosa, a reagire, a sfondare il muro dell'omertà, a cambiare qualcosa in questa terra che sta morendo giorno dopo giorno, vengono lasciate a se stesse, isolate, quando non addirittura osteggiate, dai propri concittadini, dalle istituzioni.
    e questa per me è una ferita aperta che sanguina, continuamente.

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  12. … e di isolamento al quale condannano intere regioni con la scusa del bel paese che non deve apparire ammalato e intanto lo condannano definitivamente alla morte per soffocamento!

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