venerdì 16 luglio 2010

amnesia

Ne soffro. Briciole sparse qua e là sulla tovaglia e ai miei piedi. Succede quando si divora alla propria tavola un buon pane appena sfornato di quello che presenta su un lato l'evidente traccia di cenere scura, una crosta croccante e soda, una mollica bianca, compatta… si taglia una fetta e quello divide in tante piccole particelle bianche e si replicano e si moltiplicano mentre formichine pronte s'inerpicano e portano via il bagaglio succulento. Sotto la superficiale sottile crosta una sostanza che puoi succhiare e ridurre in bolo in pochi istanti… un ammasso per accumulazione disossato che butti giù, ma quello si ferma a metà, e ti lascia senza fiato, imprevedibile, totalmente assente dalle tue aspettative. Esperienza nuova. Una bomba inghiottita che rimane implosa e che apre foce spontanea lacrimale e suscettibili venuzze viola sulla fronte e sulla gola, a sospingere in sù o a spinger giù. Mi sto allenando ad andare. Mi dici di non scherzare. Non si fa. Io, sì. Due anni fa ho cominciato, non l'ho sentita arrivare, ma avevo lasciato la porta aperta, niente tappeto rosso, ma uno zerbino malconcio che non è servito, ha lasciato impronte dappertutto, ha fatto un giro dentro me ed è andata via. Inquietante e inedita, aveva deciso di farmi visita, che c'è di male? È stato il mio primo spartiacque. Da una parte chiasso assordante, dall'altra silenzio di tomba e in mezzo io, distorsione in bella evidenza, innesto geniale e apocalittico, o distonia disarmonica e apnea indotta, dipende dai punti di vista… Ho girato per mesi con in testa una boccia d'acquario con risata optional che sfumava in frenetica e sprezzante manina che faceva ciao-ciao a tutti, altro che burla venuta male. Nessuno con me su quella barchetta a remi che mi facesse coraggio, perché niente di cui aver paura, nemmeno un dubbio… tutti notavano l'andatura zoppicante e tutti credevano fosse dolore per abbandono. Può un cane randagio ubriacarsi di libertà e di vita, dopo aver conosciuto il nodo stretto e il giro corto e ossessivo, prima di conoscere la ruota pesante di un pilota malato di onnipotenza? Sì, io sì. E lo racconto pure, lo strano errore. Entra in controtempo, mollemente, polemizza in misura adeguata, sfoga la sua malvagità sul mio organo a canne, spicca il volo e finisce planando, insinuandosi sottile e commuovendosi ella stessa… ma guarda cosa sei riuscita a fare, l'hai demolita, le hai spezzato la lama, cannibale della tua stessa fine! Niente che non possa esser spazzato via con una bella scopa, un panno attira polvere o una scopa elettrica… Le briciole invece rimangono lì a nutrire la colonia di formichine. Colpo di scena mica tanto sensazionale; sediamoci piuttosto, e parliamo un poco, non di lei però, ché poi con lei sola potrò. Tu pensa ai bei tempi e prendi la chiave per il passaggio tra passato e futuro, non ricordo mai, ma son già stata a New Orleans?

12 commenti:

  1. Confesso che dopo che ho mandato già il pezzo di pane ho avuto una vertigine e ti ho perduta. Solo il cane mi è rimasto. E la fila di formiche ciascuna con la sua briciolina sulla schiena, che pensa: "Devo chiedere un aumento, lavoro di mmmerda!" Il colpo di scena sensazionale sarebbe se glielo concedessero.

    RispondiElimina
  2. :) diciamo che su quel perduta, mi ci ritrovo! :)))) l'aumento l'ho concesso loro, altroché, non andranno più via, immagino! vertigine a parte, che ha colpito anche me e ne sono ancora preda, a New Orleans ci voglio andare! ;)

    RispondiElimina
  3. mi ricordi un po' alessandro morgillo.
    la tua scrittura è un immergersi in acque profonde.

    RispondiElimina
  4. marzia', se non lo capisci te che sei extraterrestre... :)
    la metafora che spiega la metafora ed è seguita da cosa? una metafora = c'ho il cervello in ricotta! :D
    ma sei una grande eh! io leggo sempre, prima o poi entro nell'onda.

    RispondiElimina
  5. @ Juliet: ihhhhhhh! la mia è una frenata, brusca! :)))

    RispondiElimina
  6. amnesia, io non ne soffro

    hey, un momento. chi sei tu e cos'è questo blog? :D

    RispondiElimina
  7. @ Andrea: effettivamente un titolo possibile era apnea! mhhh… Morgillo, ho sentito di un libro abbastanza 'vertiginoso', ma non l'ho letto tu sì?

    RispondiElimina
  8. @ Dick: ahahahhaha! potrebbe essere una soluzione, si assume una gran dose di miei post e si sforna una morbida ricotta, che a me tra l'altro piace tantissimo, da sola o come ingrediente di torte e salati! :)

    RispondiElimina
  9. @ Marco: … cannibale della sua stessa fine! forse ho dato un morsetto anche a te! e tu ti sei ammalato della mia stessa 'malattia'… nel caso specifico, non c'è che augurarselo!
    Ragazzi, forse un giorno spiegherò meglio questo post! Per ora come ho scritto sul finire non mi va tanto di parlarne… con i viventi! ;)

    RispondiElimina
  10. sei una grande petrolia! quando ti si legge è come bere olio di ricino tutto d'un fiato :D

    Great! :)

    RispondiElimina
  11. @ Ecco dopo i limoni che provocano stipsi, l'olio di ricino che provoca… stimola… :))))) Dark0oooooooo! un bacione calmante! :***

    RispondiElimina