venerdì 2 luglio 2010

la torre di babele


Ti amo e ti odio.
Dividi il mio spazio interiore
amplifichi quello esteriore.
Ci separano case, strade, piazze,
ci combinano innumerevoli corridoi.
Scavano a fondo ambigui,
risollevano irreali, distorti, ridisegnati
dalle intime geografie del cuore.
Un campanile conflittuale e aspro, rigonfia
al suo fianco, memoria incancellabile, emblema
insignificante, segna i cittadini,
freddi e distanti evocati in una cartolina
in cui la città ha sempre fatto da sfondo.
Bianco profilo, quasi intangibile,
frammento in lontananza esasperato e stanco.
Ricchezza inquietante ed orgogliosamente intatta.
Arrivo di lontano e la vedo. È lei?
No, mai, eppur sempre.

14 commenti:

  1. ora al lavoro fatico ad avere mente libera per comprendere una poesia così difficile, poi a casa me la leggo meglio, come il resto del blog. :)
    ciao, è un piacere fare amicizia.

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  2. effettivamente mi capita spesso di scrivere di getto e di non pensare a chi non mi conosce, non sa della personale mia abitudine a fondere stati d'animo, eventi nazionali, quelli locali, letture presenti, passate da poco, remotissime… questa sarebbe una cartolina virtuale dell'attuale situazione del mio piccolo paesino che vedi lì dietro la 'balla'… ognuno parla la sua lingua, ci si fraintende, si intende quel che si vuole, e lui/lei rimane lì quasi immutata, bello/a, quasi innaturale, e forse stanco/a di essere solo bello/a. Il tutto condito da riferimenti a uno scritto di Kafka.
    p.s. il piacere è tutto mio!

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  3. grazie, molto più chiara ora. :)

    però! ho visto che condividiamo anche la passione per il Cinema! e con gusti molto simili! mi fa molto piacere, ho visto che hai già notato le mie recensioni, conto sulle tue opinioni.

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  4. "Mai, eppur sempre" è un accostamento da urlo. Particolarmente ermetica rispetto ai tuoi standard non perdi occasione per fondere di tutto in uno stile unico e riconoscibilissimo. Se leggessi i post dei blog senza vedere titolo e autore i tuoi sarebbero molto riconoscibili e la cosa dovrebbe essere un vanto per te.

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  5. le lingue: dolci come il miele, malevoli come serpi, strani strumenti.

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  6. ciao milena! anche io ho avuto bisogno della tua spiegazione (sono pur sempre un matematico e con le parole ho sempre qualche difficoltà), ma rileggendo la poesia con le "note" (eheh) la apprezzi decisamente di più.

    a proposito, visto che siamo in tema, mi hai ricordato una bellissima canzone che ti dedico volentieri.

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  7. @dick: il cinema non saprei dove metterlo nella lista mia personale delle passioni, come si sarà capito sono portata all'ordine 'sparso' :))) e quindi il cinema occupa una posizione importante, sicuramente alta, nella mia vita, insieme alla letteratura, alla poesia, al teatro, alla musica, all'arte, al viaggio… non mi basterebbe un'intera esistenza per soddisfarle tutte ma ci si prova!

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  8. @Boccalarga: è proprio così che lo vedo quel meraviglioso (troppo), irraggiungibile paesino, e il più delle volte lo fotografo così… in primo piano altri elementi del paesaggio, un ulivo, un pampino, il cono di un trullo, un galletto segna vento… sfocato (ora con le macchine digitali è un po' più difficile ma imposto sempre in modo tale che "appaia" così). ahia… mi sa che mi somiglia anche un po' se come dici tu fonde e confonde! :) che sia il suo stile?

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  9. @ Dark0: sì, le nostre viperette invisibili che nel fondo delle sterpaglie attendono di saltar fuori e shhhhhhhibilano ulteriori cattiverie e infliggono torture al nostro patrimonio culturale, architettonico e ambientale!

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  10. lo sai che fino a quasi tutto il 600 il paese è rimasto diviso in due da una strada che correva fra le due porte del centro storico? e ogni metà era di proprietà di un signorotto di stirpe napoletana che amministrava la propria indifferente all'idea di borgo... anzi certe volte c'erano dei veri e propri scontri (armati) di piazza quando i due signorotti si offendevano...
    poi, con la repubblica, ci hanno messo su il comune (attuale biblioteca) per tentare di spezzare questa lunga spaccatura... ma non so, credo che non ci siano mai riusciti per davvero, per cui ancora oggi ci si sente divisi, fra le persone certo ma anche dentro se stessi, mai completamente interi, e forse mai del tutto felici...
    o per dirla come silvestri "per tutta la vita invece che intero/ parzialmente scremato..."

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  11. @Nico: un matematico che suona la chitarra e ha la passione dello sport più musicale che esista (fatto di passi ed elevazioni inverosimili, quasi inumane) è una stupenda combinazione-formula-accordo-modulo! :)))
    p.s. Bennato è stato secondo me il degno interprete (ancor più esplicito da buon napoletano senza peli sulla lingua, viperetto nel senso buono) della stessa lingua del menestrello qui a destra, mitico Rino… il nostro Bob Dylan, per me, naturalmente!

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  12. @Lillo: preziosa fonte, grazie! Non voglio, però, che un paese si culli e si autogiustifichi per la sua incapacità di emergere… e per noi che lo sappiamo così elevato in cima a quella collina è veramente un controsenso! Io ammetto che forse il nostro destino non sarebbe mai equiparabile a cittadine a noi vicine, forse non è turismo/agricoltura il connubio-vocazione di Loco (e invece io sono convinta che con qualche variante sia la fusione di tradizione vitivinicola e turismo l'unico metodo per venir fuori da questa palude accompagnate da nuove 'vie' che non disturbino e non intasino - musica, arte, poesia), ma porco cane, vorrei che almeno non si cercasse di farci credere che il suo futuro sia edilizio/grandi opere/contenitori… e intanto la vite non ci abbraccia più, l'ulivo non spreme più se non disperazione e i trulli soffocano sotto colate di cemento e asfalto. Forse il suo stile era di discreta e silenziosa cittadina, il luogo ideale dove riposare… ma questa visione non combacia più con quello che vedo e che vedrò! … parzialmente scremato che va verso l'acido scaduto ormai! :(((

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  13. è un problema di visione, credo. e anche di capacità di dare forma a concetti come la bellezza separandoli dall'utilità... ho provato anche a risponderti per bene ma poi ho cancellato tutto, troppo complicato e lungo da scrivere... ne parliamo di persona se capita, facciamo prima... ;)

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  14. hai ragione… non di quella che si dà e basta, guardando l'altro, sperando che si compiaccia e ti ricambi… :) di quella che alcune persone sanno di poter donare, quando intorno c'è solo l'utilità di cui parli tu, che deve anche preoccupare, ma non a discapito della bellezza. Del resto intorno alla torre di babele ci sarà qualcuno che parli la stessa lingua!… spero

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