martedì 6 luglio 2010

Martin

Per giorni ho ascoltato la lettura di un libro che non 'leggevo' da anni… Martin Eden di Jack London, programma su Radio Tre Rai, ad Alta voce si chiama, la voce, splendida, è quella di Massimo Popolizio, attore teatrale e ugola italiana di Ralph Fiennes, Tim Roth, Bruce Willis, Tom Cruise, Kenneth Branagh… e subito e con maggior coscienza si è rivelata a me quella medesima sensazione che suscitò in me ragazzina. Può comprendere una undicenne la falsità della borghesia ricca, la voglia di elevarsi al di sopra delle differenze di classe, la delusione di fronte all'incanto che si scioglie e lascia, solo, esigue tracce di amor proprio? Non lo so, se l'avessi capito quel cupo e povero marinaio; ne è rimasto un unico grande grumo, e a forza di rimescolare forse mi si è amalgamato bene, tanto che devo essermici infilata anch'io come in un burro, m'ha portato giù giù con lui. Non ho un ricordo chiarissimo di quelle letture. Si rubava un libro dallo scaffale degli adulti e lo si sfogliava, le mani agitate rischiavano di lasciare segni inconfondibili, sgualcire sicurezze e macchiare innocenze, ma lo si leggeva tutto, in preda a uno stato di trance nel quale avrebbero potuto chiamarti per ore, tu non sentivi, perché semplicemente eri da un'altra parte… Bruciavo e mi facevo consumare volentieri, è scrittura generosa, spazio incolmabile, tenace e intelligente temperamento e lui si spendeva nel racconto senza risparmiarsi, senza misura e senza finis come quel mare nel quale ti tuffi e vorresti che non avesse mai fondo. C'è stato un momento in cui ho avuto paura di immergermi dopo il conseguimento del brevetto, io che sono stata sempre una incosciente, una barbara, una guastatrice, un'avventura-dipendente. E l'ho ripensato, l'avido e insaziabile divoratore di testi, il sognatore-realizzatore di migliore vita, il prodigioso fautore della sua ascesa sociale, il conquistatore della distante Ruth, la vittima sacrificale dell'industria editoriale… il mio Martin che entra dalla porta della ricca famiglia, attraverso la quale gli si spalanca una profonda metamorfosi rapida e crudele e gli si chiude la vita, diventata per lui una bianca luce incandescente che ferisce gli occhi affaticati di un malato, ed esce dall'oblò del piroscafo per evadere e infrangere le solide leggi del branco e nudo liberarsi di ogni dubbio, forse capire, furente, orgoglioso, innocente e intangibile, liquido eden.


and at the instant he knew, he ceased to know

14 commenti:

  1. Fantastico viaggio nei meandri delle menti di giovani divoratori di testi che già da piccoli si lasciano rapire dalla lettura... Mi ci sono rivisto a tratti. Brava Tropelia! :)

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  2. HAI RAGIONE ! è un racconto stupendo, secondo me il migliore di Jack London (ma è solo una mia opinione)

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  3. quanti ricordi petrolio, torno bambina poi ragazzina poi donnina e poi... ritorno bambina, poi ragazzina poi ancora bambina...

    uff, anche da me i commenti non si vedono...

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  4. bell'articolo, e quel libro mi manca.
    ma di Jack London ne ho letto uno che pochi conoscono ed è straordinario! ne parlo qua, ti tocca cercare, eheh! ciao!
    http://robydickwritings.blogspot.com/2005/09/lavoro-catenacciaro.html

    p.s.: hai poi letto quel tomone che ti avevo linkato sulla pena di morte?

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  5. un saluto veloce petrolia, passavo vicino a dove stavi, non potevo esimermi. :)

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  6. @ Boccalarga: ci ritorno volentieri nei meandri… grz!

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  7. @ Giardi: anch'io lo penso, ma prima di dirlo dovrei leggere la novitàona che mi ha svelato Dick… :/

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  8. @ Toupie: che bello, e sarebbe bellissimo andarli a rileggere tutti… non con le medesime sensazioni ma mi piacerebbe molto!

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  9. @ Dick: accidenti e io che pensavo di averli letti tutti! uff…
    Ho letto il "tomone" e son d'accordo con te! Del resto non ho detto, e si sarà capito, di essere a favore della pena di morte, anzi… ma è bello farsi nascere dei dubbi per poi fugarli in maniera approfondita (come hai fatto tu) e anche in maniera poi filosofica personale come si dovrebbe fare in seguito, ponendosi delle domande, sottoponendosi (come hai fatto tu) ad esperimenti e sensazioni fantasticate! Penso che un credo (che deve lasciar spazio a perplessità e interrogativi) maturi e ci faccia crescere proprio così!
    p.s. per concludere direi che la soluzione da te prospettata in quest'Italia così com'è oggi sia proprio da escludere! Non permettono che si rediga un preciso testamento biologico figuriamoci se ci dessero la possibilità di esprimere la nostra 'libertà' in quel modo… :/

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  10. @ Dark0: sempre il benvenuto! dietro… :)

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  11. Bel post! Anch'io ho ascoltato la lettura alla radio mentre mi muovevo per lavoro. Mi ha fatto voglia di rileggerlo. A proposito al tempo che fu la Rai trasmise anche uno sceneggiato, chissà se si trova in giro?

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  12. Bella iniziativa quella di Radio 3, fa compagnia, istruisce, fa venir voglia di fare… :) Accidenti mi sa che ne ho già sentito parlare era per caso con il meraviglioso e compianto Mezzogiorno? uhhhhh che bello!

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  13. Mi hai fatto venir voglia di rileggelo!
    un saluto

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  14. sì mi sa che lo rileggerò anch'io tutt'intero! un abbraccio

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