lunedì 19 luglio 2010

scorretta


/ma forse… dai/ no, ma per carità/ sicuramente, hai capito male/
S'insinua nelle pieghe dei ragionamenti, nelle vecchie bugie, nelle soluzioni dimenticate. Pensavamo di aver chiuso a chiave un discorso e invece la chiarezza non è mai troppa. Ci sono ancora cavi scoperti, prese malmesse, sfrigolano e pungono, alla luce dei nuovi avvenimenti li ritroviamo lì, dove li avevamo lasciati. A suon di botte avresti dovuto raddrizzarlo, ora che vuoi? È cresciuto storto, era debole ed ora lo è ancor più e tale rimarrà per sempre.
Fallirai, è inutile. Nemmeno il tuo corso di decoupage ti verrà in soccorso, non riprenderà mai la forma originaria, corre veloce la frattura, s'evidenziano le crepe all'interno, una lesione tragica e inevitabile. Picchia inesorabile, cade copiosa, scioglie e ricopre, immagini sovrapposte che si mescolano e si compongono a definitiva forma di oracolo, a monito e a simbolo di quello che avresti potuto diventare… una possibilità che non potrai mai più verificare, in mezzo come un ponte sospeso fra il fato ineluttabile e la scelta personale…
Ti giri e rigiri come su uno spiedo, vaghi tra emozioni e fragilità ostentando sicurezza e fermezza, non sai quanto io veda, sappia, comprenda le tue grandi falcate a sferzare l'aria, il tuo innalzarti e abbassarti, in un moto perpetuo che non sposta un solo granello di polvere, non andrai da nessuna parte, rimarrai lì a rinfrescarmi, sotto le tue fronde, la tua chioma rinvigorita dalla energia insufflata dalle mie labbra, si apre e sprigiona un pensiero, lieve scende fino alla radice e da quella si gonfia e mi sazia, sapienza da condividere, da trasmettere.
Inutile contraddirti, anche se volessi, non potrei, seguirò la direzione che mi indichi con l'arto più spoglio, quello giusto e saggio a cui far capo, a cui appoggiarmi in equilibrio, far mille giravolte e poi ritornare stanco a scoprire un nuovo orizzonte, galleggiavo, traevo nutrimento e assaporavo il frutto. Sì è la mia salvezza, quel margine d'ironia che mi permette di non dar molto peso al futuro, da esso traggo nutrimento, gesti lievi e incompiuti, come quelle cattedrali gotiche che a me piacciono tanto, davanti alle quali rimango a bocca aperta come a farle entrare tutt'intere, guglie, archi ogivali, le navate oscure, le accese vetrate… ci stanno? sì le ho già deglutite e io cresco, al tuo tocco ardito, folle chiave di volta del tutto, confusione e orgia di pietra, bianco abbacinante fuori, buio purgatoriale dentro, un difetto amabilissimo che non correggerò e senza il quale non può esistere perfezione…

Ciò che rendeva possibile la correzione era anche ciò che la condannava all’insuccesso.

12 commenti:

  1. questo post mi ha solleticato in parecchi anfratti del mio essere e anche del mio non essere. Scrittura potente la tua, Boia Faust!

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  2. … uh, il boia! sì morirò per mano di un macete, dopo essermi auto-trafitta! Cerco fin d'ora l'AMICO che dovrà 'operare' l'ultimo atto: la decapitazione! attenti però la testa è bella grande e il capello setola-rizzo darà qualche problema! :) GaryCoopo, grz dell'autografo! ;)

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  3. E' vero. Questo post fa riflettere su molteplici aspetti. Molto, molto bello :)

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  4. quindi è scorrettamente corretto! :) bacin baciione!

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  5. Un commento che non c'entra col questo poetico post: ti ringrazio per il premio Dardos che mi hai segnalato il 7 luglio scorso sul mio blog, ma, cosa devo fare, mi spieghi meglio? grazie, ciao

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  6. ;) devi assegnarlo a tua volta a 15 persone meritevoli di riceverlo e avvisarli uno per uno! :)

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  7. bello il corso di decoupage, come ancora di salvezza...
    :)

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  8. oddiùùùù, si legge tra le righe che li odio? i corsi, dico! tagliare pezzi e attaccarli su un corpo in sfacelo o prendere pensieri altrui e infilarseli… ehm! 3333)

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  9. io e te siamo collegati! striscia (intesa come vuoi) di là, trip di qua! :) festino? ;)

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  10. Cobain porta musica io porto vino! Petrolico come mi ha ribattezzata poco fa un altro blogger non va… o meglio si sceglierà d'ora in poi tra succo d'oliva e più alcoolico juice! :)

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