mercoledì 28 aprile 2010

vincitori e vinti



Fuorviati e illusi, si sposano con un ricatto e partono in viaggio di nozze per il mondo caricandosi nel fagotto il nulla, solo una chitarra e una voce e una bottiglia di vino da bere nei momenti di sconforto e delusione. Comincerà ben presto a perdere forza, piegherà molto presto le ginocchia il peso dell'indifferenza, piagherà subito le mani la bruciante fatica del lavoro nero… quando si saranno resi conto di quanto sia alto il prezzo della loro libertà e quanto sia ingeneroso il dio del ben ESSERE, non che lo abbiano mai adorato inermi e ignobili e impotenti.
Hanno trascorso le notti insonni a bordo di uno sciabordio di barcaccia, hanno seminato in mare i loro morti, non più piangendo, non più disperando, non più sperando. Hanno toccato terra madre e vi si sono aggrappati stringendola nelle mani e raccogliendone pugni e leccandone granelli per esser sicuri di averla vista e assaporata e rubata. Hanno percorso miglia e miglia superando confini e muri, saltando campi e sognando case hanno varcato quel cancello benedetto, lavando e stendendo panni e sostando davanti al sole e all'occhio indiscreto di un obiettivo, posando e nascondendosi il viso tra le mani hanno giurato al cielo che mai avrebbero fatto ritorno alla schiavitù e alla tirannia… e invece sono stati reclusi, vilmente denigrati e derisi, curati quel tanto che basta per tirarli fuori e rimandarli indietro o avanti nei campi a piegarsi in due per raccogliere i resti sputati della nostra ricchezza…
Ci imitano o ci rovesciano, ci arricchiscono o ci battono, ci sostengono o ci giudicano, ci aiutano nella rivolta o ci precedono e la fanno soli. Riescono o falliscono, rimangono o ripartono… ma ci riprovano! Ci guardano e ci scrutano da sotto le suole e un giorno passando per una via americana uno di loro ha regalato a un mendicante un paio di scarpe appena acquistate con i risparmi sudati, ha visto quei piedi nudi e feriti e se l'è sfilate per dargliele.
Tra i giganti sono i piccoli che gridano a gran voce e rivendicano un pezzetto di questa terra, tra i mulini a vento a cavallo dei ronzinanti sono i don chisciotte che spargono poesia, storia e avventure, tra i vinti e i vincitori impegnati in infinite battaglie sono coloro che mai rinunciano a battersi e perciò sono INVINCIBILI.
Sono i miliardi di piedi di animale asmatico, i piedi di uomo giusto, tutti a intimare la resa ai prepotenti, inutile che si arrocchino nelle torri d'avorio perché il migratore che erra a piedi, attraversando il mondo, per raggiungerci e non si fa fermare da nessun ponte levatoio, da nessun campo e da nessuna espulsione non può esser fermato. Lasciateli entrare ché sono annoiata e stanca della pochezza e della vigliaccheria del padrone e fate poetare d'amore e vita lo schiavo…

La poesia è il formato di combattimento della letteratura

2 commenti:

  1. ho scoperto per caso questo "posto", con molto piacere.. :)

    leggo tra i tuoi film Godard e Rohmer.. li adoro anch'io.. terribilmente..

    Dani.

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  2. il "terribile" consigliere è un cinefilo milanese che mi ha introdotto nella sua sala d'essai 17 anni fa e a lui devo questa mia passione prima inconscia poi conscia! un bacione alla gentil signorina! :)

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