mercoledì 1 settembre 2010
danza per me
È esposto su una parete nera. Una tempera. Sanguina in verticale e sgocciola fin sul pavimento. È così preziosa quella luce, incisiva e vivida la colorazione, ho creduto per un attimo di poterlo bere quel fluido, di farmelo arrivare giù in tortuose spirali, di esserne vivificata. Tu sai quanto ne senta la necessità, sono obbligata a farlo. Devo. Chissà quanto acido, forse dolce o piccante. Non importa. Voglio rileggere questi ultimi eventi in chiave mondo. Ricami e intersezioni magicamente straniere, una percussione forte come su cornice del tamburo e non direttamente sulla pelle, le tue mani producono un fruscìo come di suono animale, liscia e turbina, accarezzami e stimolami, continua… ad ogni latitudine, continua. Non sai quanto sia immensa la curiosità espressiva e quanto impegnativo l'affinamento della tecnica. Io mi applico. Ti applico. Aderisco e decoro, non mi sottraggo allo sforzo, seppure debilitata la mia personale corrispondenza ai normali canoni dell'attività. Acqueforti le mie. Litografie le tue. Conquisti la mia ispirazione in una splendida serie di esposizioni innovative e sempre diverse. Io ammiro. Mi ammalo. Rispondo all'invito. Partecipo. Finché ne avrò forza, finché ne avrò vita, poi continuerai da solo, finirai il lavoro, la penultima pennellata, l'ultimo respiro, il passo terminale.
fonti:
poesia-arte
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Sai essere molto poetica ed originale, complimenti!
RispondiEliminaOk, danzerò per te. Ma niente carote stavolta, ok?
RispondiElimina..ben ritrovata ,)
RispondiEliminaSiamo tamburi di pelle d'uomo.
RispondiEliminaLa cosa più profonda dove si può spingere la mia trivella sensoriale mi fa profferire un: "A li cazzi!!!"
RispondiEliminaMagnifico. Non ci ho ( come al solito ) capito nulla. Ma in questo si sentiva davvero tanta roba da sondare e perforare.
Yango
Posso fare una battuta infelice? Non è che descrivevi un bodymassage milanese? :D (cito il mio post)
RispondiElimina@ Inneres: grazie! non ricordo mai i post dopo averli scritti… spero di non essere ripetitiva! :/
RispondiElimina@ Alekermit: non voglio vegetali nelle mie danze… :PPPP
RispondiElimina@ ReAnto: sono in bella compagnia! :*
RispondiElimina@ Lorenzo: esatto, tamburi di pelle di colore diverso (e qui svelo un po'… :))))
RispondiElimina@ Yango: ci siamo… svelerò più o meno il resto- uno straniero (non di razza, non di religione, non di pensiero, ma solo "sconosciuto") che dipinge insieme a me un pezzo di vita, sarà incompiuta o la porterà a termine? … mah :/ :))))
RispondiElimina@ BoccaLarga: ahahahahhahaahhahaahha! magari fosse così originale… questo ha quattro uscite di sicurezza! uhhhhhhhhh!
RispondiEliminaNon ha bisogno di strada
RispondiEliminaIl suo camminare è il suo sentiero
Da duna a duna
Da danza a siccità
Segui, ma segui
va a letto di notte
arrotolato e caldo
Nei suoi capelli del deserto
All’alba
non aspettare il suo sorriso
Lei non è lì
Ma guarda i tuoi occhi
Guardano fissi nel loro primo mattino
Sorpresi
Dal loro stesso
Risplendere
Vivienne Vermesse
La pittura è una lunga fatica di imitazione di ciò che si ama.
RispondiEliminaRenato Guttuso
@ Giardi: guardano fissi nel loro primo mattino… sorpresa e allo stesso tempo così chiara e aspettata! che stupendi versi!
RispondiElimina@ Dark0: a dire il vero come per scrivere non faccio nessuna fatica! È come se vivessi nuovamente, mai rifacendo…! :/
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