O graziosa e callipigia / Tutti i culi del mondo sono niente / Il tuo è davvero uno schianto / Dea dalle colline d'argento / D'argento cioè di crema / E foglie di rosa anche / Perciò gran bel sedere io t'amo / E la tua grazia è il mio unico tormento…
Esagerata, ecco cosa sei… in tutto. Sensuale e immaginosa, mescoli volumi e liquidi, arte, amori, vita, viaggi, esperienze. Da te parte flusso e inondi, versi e lettere di passione, libertina e fugace.
Curiosa e vivace come un vento frizzante d'aprile, cupa e oscura come una nebbia fitta d'ottobre. Proibita ai più, amata dai pochi, inumana e insostenibile musa, sognante e carnale artista. Perché scrivi così? L'idea è quella di scintillar parole che brucino il cuore, puro alcool, lode alla fiamma che divora e rinnova. Non c'è nulla in comune tra me e coloro che hanno paura delle bruciature. Acquarelli con nuova tinta e l'amore, e la guerra, e il viaggio, e la poesia, verghi con forza e audacia flagellanti passi di sesso sfrenato e perverso, di lussuria e violenza, proibita e forsennata opera di poveri diavoli in amore. Mi riconosco e ti ritrovo, entrambi penetrati nel profondo della crisi di valori e ideali, di identità tormentate del nostro presente passato futuro, riemergiamo e riaffoghiamo… non cerco salvezza ma slegami i lacci che la realtà ha stretto alle caviglie e ai polsi.
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