Poi con il tempo
grandi graffi solcarono lo specchio
lasciando che il mondo esterno penetrasse,
e il mio io più segreto vi affiorasse,
poiché questa è la nascita dell’anima nel dolore,
una nascita con vincite e perdite.
Rifletto. Ma non cerco il riflesso. Passo via veloce. Rapida guizzo. Mi nascondo. Ma non riesco ad evitar di soffrire, di deludermi e tradirmi. Tu passi vicino a me e ti impadronisci della mia immagine. Mi attiri a te, assorbi una parte di me. Ora quella parte ti appartiene. Ma l'altra rimane ombra, dietro un paravento. Una s'atteggia e continua a far parte e a prender parte dell'altrui esistenza, l'altra continua a ricercare la mia identità e le personalità rimosse.
Non guardare, non leggere nell'apparente, ignora quella ruga, rimuovi l'idea del futuro e la piega agli angoli della bocca. Dimentica delle contrazioni del dolore e risaltante la felicità dell'incontro, la mia lingua riassapora tutte le storie invisibili, rimaste nel limbo, sospese tra il vetro e il telaio, intrappolate nella struttura del tempo, opprimono il cuore per poco e ritornano a trasmigrare dallo specchio al muro.
Ho saputo vedere oltre, ho ripercorso tutti i significati reconditi di un gesto distratto, di un esercizio ripetuto più volte, con impegno e con costanza. Ho guardato dentro me, ho raggiunto quello spazio che sta in mezzo, sola e sorniona, la coscienza del sé e dei tanti se disseminati qua e là, si ricompongono in conoscenza del clown che non è più in me, di quella faccia truccata e mossa che ride quando vorrebbe piangere. Ora che ho visto, ripongo lo specchio prima che si rompa in tanti pezzetti, e mi rivolgo al tuo viso. Non sei me, ma mi piaccio.
poi a volte capita di guardarti, riflessa nello specchio. sai di essere tu, eppure non ti riconosci. tra te così come ti percepisci, e l'immagine che ti rimanda lo specchio.
RispondiEliminaaltre poi gli specchi si moltiplicano, e ognuna riflette un'immagine diversa di te. sei tu, in ognuna, ma nessuna è veramente quello che sei.
è cosi complicato, capirlo, chi sei davvero.
Sì proprio così. Anche se hai una persona che ti vuole bene e 'forse' ti vede per quello che sei, a volte troppo abituata a travestirti, ti prende un coccolone e vorresti ancora nasconderti. Spero di rimanere me, ma un po' meglio… non mi dispiacerebbe!
RispondiEliminaspecchio, specchio delle mie brame...
RispondiEliminaè difficile farsi vedere dagli altri per quello che si è, se io per primo non so bene chi sono
anyways, bella vellutata canzone
;) e allora non ci facciamo riconoscere! :)))
RispondiEliminaLo specchio mente? o sono io che mento allo specchio?
RispondiEliminaottima scelta la canzone:-)
Quanto siete Pirandelliane oggi... Mi raccomando, non li rompete sti specchi che sono 7 anni di reiterate disgrazie.
RispondiElimina@Toupie: è proprio quel dualismo che mi affascina, mi preoccupa… specchio è colui/lei che ho di fronte, accanto, io stessa… Nico e Lou Reed magica unione, anche se a me, sinceramente, The Velvet piacevano anche senza l'apporto della voce femminile! :/
RispondiElimina@ Bocca larga: ok, vedrò di passare velocissima e di non imprimere oltre la mia immagine! :)))
RispondiEliminalo specchio mente...sempre
RispondiElimina@ ReAnto: se lo dice un re… :P
RispondiEliminamente mente..allunga allarga ti rende più pallido o più abbronzato, ne combina di tutti colori...lo specchio ogni giorno...quanto basta.
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