mercoledì 16 giugno 2010

anno di grazia, 1972

È il mio anno, lontano e dolcissimo, e fecero la loro comparsa una bimbetta di quattro chili e tre e il primo numero de Il corriere dei ragazzi di (invento) trentuno grammi e cinque… Il corriere dei piccoli non era più attuale e al passo dei tempi e fumettando ad alta qualità si presentò nelle edicole il neonato di struttura culturale più robusta, senza però essere spocchioso e superbo.
L'impostazione data a servizi e rubriche miravano all'informazione scientifica, tecnica ma anche al tempo libero dei giovanissimi, influenzandoli e traghettandoli verso un tipo di approccio letterario più serio e profondo delle questioni della vita. Li si abituava gradatamente ad avvicinarsi e ad affrontare letture più adulte. E c'erano le personalità più affermate del mondo dell'illustrazione internazionale… Uggeri, Pratt, Jacovitti, Bottaro, Tacconi, Battaglia, Milani, Cubbino, Quinto e gli emergenti (allora) Castelli, Manara, Micheluzzi, Ongaro, Sclavi e tanti e tanti altri. In quello che, sarebbe riduttivo chiamare Giornalino, ma è per motivi di affetto che lo faccio, si univano il mondo della fantasia, il fumetto, e quello della realtà, gli interventi redazionali, che producevano una sorta di osmosi che li rendeva difficilmente distinguibili.
Ho avuto cinque anni per sentire alcuni di quei bellissimi articoli, mio fratello mi usava come cavia e mi sottoponeva alle sedute giuridiche in cui eravamo chiamati a giudicare i personaggi storici nella bellissima serie La parola alla giuria, scritta da Milani e illustrata da Manara. Mamma mia! E ricordo altre rubriche: I grandi nel giallo, Dal nostro inviato nel tempo e così via. L'avventura durò proprio un quinquennio nel quale potemmo fruire (il Giando in prima persona, io per ascolto graditissimo delle sue letture) di un mix di generi e dell'opera di collaboratori di altissima professionalità… sembra che le cose ben fatte abbiano vita breve, ma è un ricordo dolcissimo, l'uscita domenicale era quello: un gelatino al Bar Guida preso sotto casa e la passeggiata fino ad arrivare in cima al corso, quattro biglie di vetro colorate, o due riffe, e il tanto sospirato Corriere. Quelli sì che erano regali.

9 commenti:

  1. davvero molto bello il tuo blog...e ciò che scrivi......


    AngS.

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  2. Nel 72 non ero ancora nato, ma mi sono piacevolmente perso in questo spaccato di passato denso di semplicità ed allo stesso tempo di emozioni. Certo che alcuni illustratori dopo sono diventati STORIA del fumetto d'autore, e questo è tutto dire. Erano altri tempi, e di sicuro si stava cresceva in modo molto più sano... Dalle oggi ad un ragazzino o una ragazzina quattro biglie di vetro colorate e vedi cosa se ne fa...

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  3. @ Angeli: grz, cuore e mano sono legati indissolubilmente, il cervello fa corto circuito ogni tanto, perché difetto di razionalità, ma mi sforzo… :)

    @ Rospodabaciare: sì immagino, cosa farebbero, e immagino cosa farei io. Una volta ho detto che avendo nipoti avrei saputo insegnar loro le cose belle della vita. Comincio a non crederci più… :/

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  4. poi è arrivato Cioè coi suoi articoli sul divetto di turno, e buonanotte ai suonatori.

    sbagli. a non crederci più. se li molliamo noi 'sti ragazzini, chi li recupera più? io ci credo, all'opera di semina, sul lungo termine forse, ma qualche frutto alla fine lo cogli.

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  5. ok, mi ostinerò nella semina. Quasi quasi le minaccio! :))) se continuate a pensare alle str… diventerete come la canalis o la belen… ma saranno considerate minacce? 333)

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  6. per fortuna i disegnatori 'campano' ancora… per la maggior parte! :)

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  7. Anche io leggevo il Corrierino prima dei piccoli e poi dei ragazzi. Fantastici quegli anni!

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  8. eh… sì! quanto sono malinconica in questo periodo! sarà l'arrivo dell'estate, i viaggi per arrivare al mare, la ciambella, il materassino, la paletta, il secchiello… :/

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