domenica 13 giugno 2010

mercy


Sessant'anni e non sentirli. Occhi grandi, occhi per guardare nel profondo, osservarti meglio, vedere oltre, per capire, per sperimentare, immaginare e predire, emozionare con suoni, immagini e movimenti… semplice e primitivo. Si fa idea germinale e musica essenziale, contaminata in maniera assoluta e reale, verticalmente e orizzontalmente. Vocale cantilenata, sussurrata, sovrapposta, ricercata, evocatrice dei suoni dell'anima. Le dimensioni dello strumento voce hanno trovato quotidiana frequentazione nella sua pratica sperimentale e vivono in assoluta spontaneità dentro strutture nate dalla ricerca come esigenza espressiva.
Ci si azzera, si ritorna seme e si acquista forza nuova e maturità artistica incredibili, essenziali e ricchi nel medesimo istante, con grazia e musica ci pervade e ci conquista, ci vince la sua energia e la sua carica comunicativa. Non ci sono pensieri specifici, si ha solo una via da seguire, un fine da perseguire, e il suo è quello di arrivare a una nuova forma, una diversa maniera di lavorare per non dipendere dal tempo, per essere 'senza tempo', ricercare qualità universali.

Sì. La mia speranza è che la mia musica possa avere l'energia del rock'n'roll, la flessibilità del jazz, la precisione della musica classica. Questo è quello che voglio dalla mia musica, una musica per gli esseri umani, per tutti gli esseri umani. Siamo in un momento speciale, in cui abbiamo la possibilità di un'apertura totale, perché ora stiamo vivendo in una specie di villaggio globale, dove ci può essere un'integrazione reciproca.

2 commenti:

  1. Una voce immensa e profonda che giocando, direi MultiStratos.

    Musica senza tempo.

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  2. Uno sguardo nuovo, una voce che bisognava ascoltare: lanciava un messaggio di speranza, di possibile integrazione che, quasi-nessuno ha colto! AVANTI anni-luce!

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