mercoledì 30 giugno 2010

moon in june

Un'ombra sul muro di calce, è azzurra e violacea, è una curva dolce, un intro sintetizzato si sovrappone ad essa, e io mi son già persa, cotta nel brodo, mi sento risucchiare nel buco nero aperto al suo ingresso sul palco. Che strano, ma non dovrebbero essere freddi, distanti e algidi? Non credo più alle teorie, cosa me lo chiedi a fare? Guarda e ascolta invece di dire stronzate. La melodia subdola, corteggia e conquista, sembra un ululato a tratti, lacerante e insinuante. Lui si contorce, si eleva, si riabbassa, sprofonda, dà grossi scossoni, dà vita a quei tasti, e quelli, prima lievi, poi solenni, crescono e culminano in una serie di armonie apparentemente casuali, vere e proprie frustate, scomposte e rullanti. Forse ho la bocca spalancata? C'è il tipo affianco che mi scruta… Che guardi? A lui e solo a lui devi prestare attenzione! Si erge e sconfina, rabbioso e irregolare, è una tempesta, una deflagrazione, i frammenti rimangono sospesi per un po', il tempo per guardarsi intorno, orientarsi, capire dove si trovi, dove sia finito nel suo ultimo salto in avanti o indietro nel tempo e nello spazio infinito. Si riaccomoda e riprende il viaggio, e questa volta non è solo, io gli siedo accanto, giù la visiera e sù, lo accompagno nelle remote regioni del subconscio. Straniati dal ritmo cullante della nota più alta mi son dimenticata di te: Aspetta, ritorno tra una manciata di vite, ho già visto una cosa che mi piacerebbe prendere…

19 commenti:

  1. vista la reazione: "guarda invece di dire stronzate", direi anche diavoli :)))

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  2. Ieri, passeggiando, ho scoperto un concerto jazz sul lungomare. Beh, dopo un po' sembra monotono, ma il gruppo se la cavava molto bene.
    Hai scritto delle belle parole e scelto delle belle canzoni :)

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  3. anche a me non piace tutto il jazz… tranne quello classico (rappresentato dai grandi) alcuni gruppi significano molto per me, per vari motivi, tra i quali i testi, l'armonia e la forza della esecuzione dei piezzi e la loro vita!!! questo era un concerto all'ombra dei trulli di Alberobello e tra l'altro per fortuna gratuito, una luce magica veniva proiettata su Gustavsen e il suo gruppo! ;)

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  4. E' vero, i luoghi comuni stancano... E i norvegesi possono esprimere qualcosa, non devono essere per forza immaginati come grossi uomini delle caverne, ricoperti di neve e divoratori di aringhe essiccate, essi sanno cos'è il Jazz e lo interpretano anche bene a modo loro!

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  5. Io vado matta per l'icelandic in generale! Sono tutt'altro che algidi! :)))

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  6. All'inizio pensavo che stessi per descrivere un LIVIDO, l'azzurro e il violaceo mi avevano ingannata ;-)
    Mio padre è un grande appassionato di Jazz, da bimba l'ho dovuto subire..da qualche anno, sto imparando ad apprezzarlo!
    Un concerto all'ombra dei trulli è sicuramente molto suggestivo...sempre che la musica sia bella!

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  7. ahahahahahha!!! ma tu vuoi farmi morire? il LIVIDO!!! però ci penso… ne ho uno e non capisco come me lo son procurato! :/ :OOOO
    È stato bello sì, sia per l'ambientazione, sia per il gruppo, per me composto da persone appassionate e appassionanti! è proprio quella che è postata la musica!

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  8. Quando vuoi, son qua… la luna di giugno ti ispira? :)

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  9. direi di sì. Anche se m'ispirerebbe un tantino, il mio "pelo" puzzolente abbandonato a se stesso e sprovvisto di sapone di Marsiglia

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  10. un manciata di vite dallo scaffale più alto

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  11. @Giardi: esatto, vediamo se mi riesce… ;)

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  12. con delicatezza, senza strofinare, senza irritare! :O

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