12 battute, lungo, lungo il palissandro malconcio. Ritmo sincopato dentro, dentro le corde arrugginite. Semplicissimo. In teoria. In pratica. Orecchio e tecnica serviranno anche ma quello che è fondamentale è dolore e lussuria. Mississippi nero e africano mette le radici in questo pugno di terra rossa, annaffiata col sudore della schiena frustata, una spolverata di amore e la capacità innata al racconto delle fragilità.
Esempi illustri: Cash, Robert Johnson, Muddy Waters, country men e songwriters che si sono succeduti producendo ottime sonorità, di cuore e di stomaco. In una colonna sonora di un film che potrei anche dimenticare tra qualche anno se non fosse per la trama (che vorrei fosse quella della mia vita) e per l'attore (che vorrei fosse mio… e basta) in sottofondo, ecco qui il Dan che amo, la chitarra acustica che adoro. Viscerale, più radicale, mi sbatte e risciacqua come un panno sporco nelle acque del grande fiume, in una atmosfera ancestrale e tribale, selvaggiamente scarna nella composizione e nella esecuzione.
È questo uno (dell'altro si troverà di certo l'occasione) dei miei più grandi sogni: placidamente scorrere seguendo il corso del maestoso Mississippi sulle orme delle piantagioni di cotone. Indiscutibile e impensabile sarebbe volerlo scambiare con un tranquillo viaggetto con sosta in un comodo hotel… non se ne parla! Scorrazzata a cavallo con conseguente ferita alla chiappa e a tappe, ancor meglio a bordo di camper noleggiato, negli sperduti paesini malfamati con annesso saloon… non ditemi che non ne esistono più che m'innervosisco!
Sono versatile e stilizzata come il blues, molteplice nei generi dei pezzi e nella struttura acida e delirante dopo un'alcolizzata resa all'ombra di un pungente cactus, si capisce, nel deserto si hanno le migliori pensate: lo spirito nostalgico e straziante striscia fuori come un serpente a sonagli e s'infila nello stivale polveroso ad attendere l'ignaro piedino… romantico e agreste ululato come di un coyote in cerca che s'aggrappa allo spicchio luminoso e spia pronto a colpire e canta con la sua voce monocorde e i suoi giri armonici, mi si annoda sul polpaccio e si tira sù, fino a spingersi dentro, più dentro.
Like a straying baby lamb
with no mammy and no pappy
I'm so unhappy
but oh, so glad! (la dea)
with no mammy and no pappy
I'm so unhappy
but oh, so glad! (la dea)
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