lunedì 10 maggio 2010

effettolucifero


Allora non ho tutti i torti quando dico che un individuo buonissimo può strisciare pericolosamente verso il baratro della cattiveria più efferata.
Il libro di Philip Zimbardo, professore emerito all'Università di Stanford e uno dei periti che indagheranno nel 2004 sugli abusi nel carcere di Abu Ghraib, è sconvolgente e lucidissimo nel raccontare e nel chiarire quella che ormai non è più una semplice teoria. Per lo studioso americano non è abbastanza focalizzare l'attenzione solo su chi compie il male, ma anche sulle condizioni del sistema che supporta e mantiene l'abitudine al male. Sono i valori legati alla cultura, alla legalità, alla politica, alla storia, che legittimano le persone che si comportano in modo malvagio.

La parola “tempo” spaccò il suo guscio, riversò su di lui le sue ricchezze; e dalle sue labbra caddero, senza ch’egli le formasse, come scaglie, come trucioli da una pialla, dure bianche imperiture parole, e volarono a incastrarsi al loro posto in un’ode: un’ode immortale, al tempo.
Potremmo innalzare monumenti senza fine, infrangere la barriera del suono, trovare il modo per ritornare nel passato e anticipare il futuro ma mai riusciremmo a mantenere un ordine interiore che ci preservi dal caos. Dovremmo cercare verità e bellezza in tutto ciò che ci circonda e combattere bugia e male. La bellezza dà gioia. La verità è bellezza. Il tempo offre questa possibilità, cogliamola. Il tempo è metodo. Il tempo è un involucro da scartare? Si potrebbe correre il rischio di scoprire alla fine che dentro non ci sia un bel niente. E allora no, non subiremo il tempo ma lo costruiremo. Perché se aspettassimo un rimborso per ciò che abbiamo perduto strada facendo, rimarremmo delusi… e invece lavorando ogni giorno e compiacendoci per ogni pezzo di vita che ci viene incontro, noi scopriremmo la vera grandezza, la verità. La verità è un bene per pochi eletti, nasce dentro di noi e per scoprirla dobbiamo essere capaci di ripiegarci a guardare e riconoscere qualsiasi cambiamento, per crescere e non rimanere fermi.
Non lo dico per difendermi, perché quello che cerco è la verità, e chi vuole la verità deve iniziare la ricerca da se stesso.
Vedo tante anime variopinte, tante anime colorate e impastate di bellezza e verità, tanta strada percorsa e tanta ancora da percorrere, tanti passi… almeno cento. E allora faccio pubblicità agli eroi, alle persone normali che in determinate situazioni si coinvolgono in azioni straordinarie. Imparo a dire no, combatto il male con la sua natura, perché non finisca per essere considerata, a ragione, io stessa colpevole di tutto questo male.
Faccio resistenza, divento cronista dell'animo e così miglioreremo il mondo.
Diventiamo ego-compatibili perché la società non diventi un carcere a cielo aperto.




… stoicamente

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