martedì 18 maggio 2010

Body and soul

È proprio vero, di notte esci e fai un giro, e vedi una città diversa, sul marciapiede dove aspettava la nonnetta il bus stamattina c'è una prostituta ammiccante. Nel sottopassaggio, dove mi avventuro, al posto del marocchino Abdul c'è il nigeriano che spaccia polvere bianca e suadente. In metro dove hai pressato contro il sedile in fondo gli impiegati e gli studenti ora spii con diffidenza due tipi con una chitarra nel fodero… sarà una chitarra? È un incrocio al quale si scontrano sregolatezza, droga e alcol.
Meglio non andare per il sottile, sono anch'io un poeta dannato e li racconto tutti costoro, bluesman bianco, cantore dell'America underground; l'emarginazione e la provocazione come per il mio amico Buk sono il mio pane e il mio gin, il mio sesso e subito dopo il mio fumo. Sbuffo e gracchio parole vere, accarezzo e spazzolo la tastiera, alito pesante e febbrile, urla disumane e slanci romantici, deliro e metto in scena il mio blues aspro e dolce insieme.
Girovago per vocazione e cronista per necessità, ascolto le storie di puttane invadenti, degli ubriaconi che ti strappano un drink, di clochard buttati per terra che non accettano di guardarti i piedi… poi le ricanto, e i miei colleghi lavapiatti battono le mani bagnate e la gente ride e parlotta e mi guarda e si interessa mentre strimpello al piano bar. Ho finito di far lo sguattero, è finita l'eroica merda, ma non crediate di avermi comprato, non voglio riflettori, rifuggo la fama e lo show business. Continuerò ad essere beato, ma battuto. In eterno on the wrong side.



l'unica ragione per scrivere canzoni nuove è che ti sei stancato delle vecchie

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