martedì 11 maggio 2010

popolo delle quasi libertà

Non si può parlare chiaramente, non si possono nominare i ladri, non si può raccontare la realtà, non si possono elencare le porcate dei politici e dei delinquenti e ditemi voi quali, se ci fossero, differenze ci siano tra queste due specie… forse un quasi?
Ora non so se il grado di sopportazione del politico sia simile a quella media dell'essere umano qualsiasi, perché a questo punto, chiederei a me e a lui, ma finora non ti è capitato mai di finire così per caso su rai tre a una data ora, a un dato minuto, di un dato giorno della settimana? Che sia stata una sorpresa? Che abbia fatto svegliare dal torpore sbattere il muso ora sul romanzo di Saviano, ora sul monologo di Celestini?
Io credo che loro si stupiscano sinceramente quando qualcuno mette in discussione i loro privilegi perché non li considerano più neanche tali. Bisognerebbe rovesciare la loro vita completamente, con questo non sostengo che D'Alema non debba più andare in barca, ma forse un tram ogni tanto lo dovrebbe prendere. Ecco, mi ha proprio letto nel pensiero. Sono convinta che la politica si indigni perché è lontana dalla realtà quotidiana di noi poveri mortali.
E a me dà mortalmente fastidio che sia così, e la cosa peggiore, penso, sia che il giorno prima delle elezioni appaiano normali, il giorno dopo una volta insediatisi, si trasformino, dimentichino promesse, doveri e obblighi, compiti e responsabilità e si sentano investiti di una divina immunità che li porterà a salvarsi soli e beati… e il popolo? Oddio chi è? È uno choc. Scoprono dopo un po' che al di sotto delle finestre del potere c'è una folla vociante e incazzata che protesta. E ora? Che si fa? Non sono abituati al sudore, alla fatica, al fatto di non poter arrivare alla fine del mese… e se una volta normali sono stati, l'hanno dimenticato!
Tutti accomunati da quelle sedute morbide e comode nel salottino per bene a sorseggiare whisky e a giocare a bridge, maggioranza e opposizione, tutti a ricercare privilegi e piaceri, benessere e corruzione, appoggiati e sostenuti dai mezzi di comunicazione, ruffiani più che mai. E allora quale libertà? mah… quasi libertà, 60 milioni di quasi cittadini, quasi liberi. Il benessere ci ha fregati. Chi vorrà fare la rivoluzione se ha la possibilità di farsi una doccia?


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