sabato 22 maggio 2010

il revisore

Voi temete lo sguardo che s'affissa profondo; voi avete paura di affissare voi stessi su qualche cosa uno sguardo profondo; voi preferite toccar tutto di sfioro con occhi spensierati...

È una grande commedia. Un'amara satira sulla burocrazia, dinamiche e comportamenti dell'uomo contemporaneo. Un tale un giorno si reca in una cittadina del profondo sud, chiamato da chissà chi, o si dice, dalla estrema sinistra, arriva in gran segreto a un appuntamento in una località tenuta oscura e fa un giro istruttivo stabilito con cura… Le autorità cittadine sono in allarme: il sindaco, gli assessori, i commercianti, i muratori. Dal momento che so che anche tu, come tutti, hai i tuoi peccatucci, dato che sei una persona intelligente e non ami lasciarti sfuggire le occasioni che ti si presentano sotto il naso…". Beh, queste sono cose nostre… "ti consiglio di prendere le precauzioni del caso, perche' puo' arrivare da un momento all'altro, ammesso che non sia gia' arrivato e si trovi li, in mezzo a voi, in incognito.
Tutti hanno sulla coscienza qualche grossa pecca da nascondere: soprusi, mazzette, bui intrallazzi, malversazioni. E si cerca affannosamente di individuare lo straniero, il quale viene erroneamente ravvisato nella persona di un uomo registrato da qualche giorno nell'unico alberghetto della città. E si tenta di gettare sabbia negli occhi dell'uomo che si fa anche corrompere, divertito e comicamente stupito. La situazione si sta facendo critica quando decide di darsela a gambe. E si capisce l'intricata vicenda. Il vero ha già eseguito il suo compito, ha preso in mano tutte le carte, le esaminerà con attenzione e prenderà una decisione.
E intanto il fuoco dell'immaginazione ha già bruciato tutti, in egual misura afflitti da vizi e virtù, il carnefice e la vittima, il fiammifero truffatore, e il legno popolo, l'astuto carbone sindaco. Tutti cittadini del mondo virtuosi e disonesti, eroi e disinteressati alle sorti altrui protagonisti di questa grande tragicommedia che ha le sembianze di uno specchio deformato in cui si riflettono e si amplificano difetti dell'uomo che vive in una società dominata dall'interesse e dal profitto. Anche noi pubblico applaudiamo, ridiamo… ma nessuno può dirsi scevro da responsabilità. Tutto estremamente attuale e quotidiano. Benvenuto assessore, l'aspettavamo!

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