giovedì 13 maggio 2010

il pesce canterino


Chi di voi ha ascoltato Trout Mask Replica di Captain Beefheart and ecc. ecc. alzi la mano! bè sì, mi fido, non la vedo e nemmeno se ce l'aveste in alto sul vostro bel capo potrei vederla. Se aveste qualche dubbio guardate la meraviglia che è riportata quassù, quella è la copertina. Se avete alzato, idealmente, la manina continuate a leggere, altrimenti desistete, chiudete il libro e procuratevelo.
shhhhh… silenzio per i primi interminabili minuti alla partenza del cd, alla prima track, ma inizia o no? Trepido e comincio a spazientirmi… la pazienza non è una mia dote, che? Sono nervosa più di una caffettiera, quando esce il denso e schiumoso liquido marrone, vuoi che si bruci? e allora versaaa!
Finalmente parte. E io cambio espressione a ogni secondo, ma cos'è? È sconvolgente. E anche deludente. Un attimo… piano, forse ho la bocca amara, sento un sapore strano. Eppure lo bevo sempre senza zucchero. Dev'essere oggi, sono indisposta. Ma voglio vedere come va a finire, non sia mai che io non capisca, non sia tranquilla… Sembra che non abbiano mai provato, tutti per i fatti loro.
Un pesce che urli, e che non emetta alcun suono. Caspita, mi sa che è proprio questo il senso. Lui è un blues man e i blues man stabiliscono il ritmo seguendo il sentimento che esprimono in quel preciso momento, ritmo disgiunto e libero. Deve avermi guardata in faccia prima di incidere… e se mi guardasse ora? Sarebbe ultra divertito. Tutte le mie conoscenze e le certezze ridotte in poltiglia e buttate nel cesso. Sta facendo un esperimento doctor Hyde e io sono la sua creatura. Deve avermi pensata quando ha detto ai suoi: dai disegniamo un po' di terrore in faccia a quella!
Comincio a gustarne la terribile ricetta, l'aspetto più saliente: la tessitura realizzata con l'uso della doppia chitarra che da vita a un contrappunto fittissimo. Ora acquista un'omogeneità inaspettata, una cruda e perfetta omogeneità. Lui mi ha fatto un regalo, nuovo, spoglio e primitivo, anch'io a-storica e straordinaria. Ci sono voci, un grande assolo di sax, filastrocche, dialoghi.
È un'avventura insoluta, un'esplosione selvaggia, una forza tellurica, è la crisi dell'ascoltatore, è il primo orgasmo. Il più debole lo interromperà all'8° minuto, il più curioso lo finirà ma lo butterà subito dopo, il più allucinato lo terrà per sempre, ma non lo archivierà sotto nessuna voce, è un cd da tenere a parte, al massimo se volete dare un titolo immaginario allo scaffale, alla cartella su computer, chiamatelo prima volta.

3 commenti:

  1. quel disco me lo ricordo come in un sogno, l'ho ascoltato un milione di anni fa e ne ho un ricordo controverso. ricordo che lo ascoltammo con ciccio sabato e vera (il disco era suo) perchè leggemmo che era stato registrato in maniera completamente folle, con la batteria in bagno e i bassi in cucina ad es. e c'era una traccia (the blimp credo, ma non sono sicuro) che venne registrata "in diretta" con beefheart che cantava a new york e frank zappa che registrava la sua voce al telefono su una base musicale a los angeles! roba da mandarti in brodo di giuggiole se ti piacciono queste cose... altri pezzi erano più classici e quasi piacevoli, molto molto blues, ma il blues del delta dico (mi ricordo moonlight on vermonth, dachau blues e china pig) e insomma non ti lasciava indifferente quella voce, quel modo di essere, di fare musica (tom waits insegna), però non so, a distanza ho il sospetto che duri un pò troppo, e che a volte ci sia un eccesso di autoindulgenza, tanto da rasentare la noia... mia personale opinione eh... tutto sommato preferisco billie holiday qui sotto, meglio se con lester young in the man i love, o quando canta i'm a fool to want you... ma sarà che sto diventando vecchio e sentimentale? chissà?

    RispondiElimina
  2. sì, può darsi. Col passare del tempo cambiano gli stati d'animo e la predisposizione maggiore all'ascolto di musica più 'normale'! Questo brano ogni volta che lo ascolto mi trasmette qualcosa di diverso, e lo vivo proprio come avrebbe voluto che lo vivessi (cioè a dir la verità credo il suo sia stato proprio un dispetto all'ascoltatore): in totale confusione, in continua ricomposizione, o come lo definiscono gli esperti 'decostruzione'. Totale libertà di movimento dentro e fuori quella musica… come un gregge di pecore in un prato, ho letto una volta!

    RispondiElimina
  3. per quanto riguarda il jazz e il blues classici, li amo anch'io! e la canzone postata giù (belle strange fruit e all of me) è dedicata a tutte quelle persone che amano, non ricambiate, che sono amate da chi non vorrebbero essere amate, che non vorrebbero amare ma tanto si usa… :) meglio soli che…

    RispondiElimina